Restauro Conservativo del Portale della Chiesa della Madonna delle Grazie - I Lotto

Restauro Conservativo del Portale della Chiesa della Madonna delle Grazie - I Lotto
Luogo: Cocullo (AQ) Committente: Parrocchia di San Domenico Abate nella Diocesi di Valva e Sulmona Anno di realizzazione: 2007-2008 Collaboratori: Arch. Antonella Iannone Cocullo sorge ad un’ltezza di 900 m sul livello del mare, nella valle del Rio Pezzana, affluente del fiume Saggittario, piccolo centro situato ai confini tra la marsica e la valle Peligna. L’intervento proposto pone la sua attenzione su uno di di quei piccoli manufatti religiosi che fanno parte nel vero senso della parola all’architettura “minore” . La piccola chiesa di Madonna delle Grazie a Cocullo, situata nella parte terminale del paese, domina la piazza di forma triangolare, che il nome della chiesa. Lo spazio che circonda il piccolo edificio religioso si dilata improvvisamente provenendo dalle piccole vie del centro storico, che insieme alla luce naturale gli conferiscono imponenza e maestosità. La chiesa di Madonna delle Grazie risale nel suo impianto originario al XIII secolo, ed é stata oggetto più volte di rimaneggiamenti fino ad arrivare ad oggi con le attuali forme. Infatti nel XIV secolo fu aggiunto un prospetto a coronamento orizzontale in pietra concia realizzata da artisti abruzzesi che imitarono le forme più in voga. Il portale a vano rettangolare é completamente rincassato all’interno di un’arco sestiacuto, il cui interno è affrescato, con due colonnine dai capitelli allungati. Sull’architrave è rappresentato un basso rilievo dell’Agnus Dei, sorretto da due mensole decorate da un ricco fogliale, una testa umana ed una testa di leone. Ai due lati del portale, come elementi esclusivamente decorativi, sporgono dalla facciata i due pilastri tradizionali con due sedili, ai quali furono apposte due statue dentro due edicole cinquecentesche leggermente differenti l’una dall’altra. La facciata è arricchita dalla presenza di una finestra circolare, che presenta un giro di foglie di palma ed otto pilastrini radiali sostenuti da arcatelle sestiacute e trilobate. La chiesa in mancanza di un coronamento è divisa in due zone orizzontali attraverso una sottile cornice. Sul lato destro della chiesa si apre un’altro portale rettangolare che reca la data 1598, che indica il persistere delle forme trecentesche in queste montagne anche nel periodo di pieno Rinascimento. L’interno dell’edificio è a navata unica fortemente modificato nel XVIII secolo, che conserva ancora affreschi del periodo cinquecentesco raffiguranti: la Deposizione, la Crocifissione e un trittico di Sant’Amico, Sant’Antonio e la Maria Maddalena. L’intervento proposto è di restauro conservativo riguarda soprattutto operazioni di pulitura e consolidamento con resinine e l’utilizzo di staffe. Lo stato di conservazione attuale dell’edificio risulta essere molto compromesso, infatti su quasi tutta la superficie sono presenti attacchi biologigi di diversa tipologia. La pietra calcarea di cui è composto il manufatto è interessata da un grave decoesionamento ed estesi fenomeni di esfoliazione, causati dalle situazioni climatiche opposte a cui è soggetto l’edificio. La pietra di colore chiaro fa risaltare la presenza di numerose zone interessate da croste nere, molto evidenti nelle zone aggettanti dei pilastri e delle edicole e sul manto delle due statue poste a coronamento. Inoltre su tutta la facciata sono presenti numerosi chiodi e staffe che necessitano di trattamenti o di una rimozione. La rigida simmetria degli elementi decorativi si è ormai persa, questo è particolarmente evidente nella strombatura del portale con la totale assenza del capitello allungato sinistro, anche il bassorilievo sull’architrave raffigurante l’Agnus Dei ha perso la sua plasticità; come la linearità dello stesso architrave è interrotta anche dalla presenza di una grande lesione trasversale. Anche l’intonaco presente all’interno delle nicchie ha perso la sua originaria consistenza con fenomeni di cedimento e distacco. Mentre per quanto riguarda l’affrsco presente all’interno dell’arco sestiacuto è evidente la scomparsa di gran parte della scena religiosa rappresentata, come la cornicetta nelle pareti interne dell’arco che la contiene. Nell’affresco sono evidenti la presenza di crepe e buchi che evidenziano la necessità di un consolidamento superficiale che di profondità, oltre accurata operazione di pulitura.


Lunedì, Aprile 16, 2012 - 21:49

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