Restauro Conservativo del Rosone della Chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Anversa degli Abruzzi (AQ)

Restauro Conservativo del Rosone della Chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Anversa degli Abruzzi (AQ)
Luogo: Anversa degli Abruzzi (AQ) Anno di realizzazione: 2005 Committente: Parrocchia di San Marcello Papa nella Diocesi di Valva e Sulmona Committente: PrivatoAnversa degli Abruzzi sorge ad un’altezza di 660 m sul livello del mare, nella valle superiore del Sagittario, ed è adagiata su di un ampio sperone che domina lo sbocco delle gole e le sorgenti di Cavuto. Nel piccolo Centro, dominato dai resti del castello medievale (XII sec.) e dalle porte di accesso alla città: di Pazziana e di San Nicola, spiccano interessanti capolavori di architettura religiosa come la Chiesa parrocchiale di San Marcello (XI sec.) e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. L’intervento qui proposto pone l’attenzione proprio su uno di questi capolavori dell’architettura religiosa abruzzese, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (1540-1587) ed in particolare il finestrone circolare della facciata principale, che presenta preoccupanti fessurazioni che potrebbero causare il distaccamento degli elementi lapidei decorativi, causando un pericolo per la pubblica incolumità. L’edificio si presenta con una pianta a tre navate con abside rettangolare dalla struttura compositiva estremamente semplice, molto probabilmente usate dalla mescolanza di forme locali già sperimentate. L’accesso alla chiesa avviene salendo quattro gradini da Piazza Roma, recentemente interessata da un intervento che ha modificato le pendenze del piano di calpestio. Il sudetto intervento ha richiesto l’aggiunta dei primi tre gradini di accesso rispetto all’originaria situazione. Nell’aula centrale due enormi piloni cilindrici di pietra (oggi cerchiati per migliorarne la stabilità) su entrambi i lati servivano d’appoggio alle arcate divisorie a tutto sesto. Procedendo ancora si incotrano, su di un piano rialzato le tre campate presbiteriali delimitate da archi trasversali e longitudinali su piloni quadrati. La cupola, che illumina direttamente la zona absidale, è stata molto danneggiata dopo l’evento sismico del 1915. La copertura un tempo a volte a botte lunettate , oggi é sostituita da una copertura piana. Il prospetto deriva dalla facciata rettangolare aquilana (fig. 3); la grande muraglia di pietra di colore giallo, con pilone angolare sulla destra ed un campanile sulla sinistra, ha nel centro una finestra circolare ed un ingresso fastoso di scuola locale. Il Campanile ha un altorilievo che rappresenta l’Eterno Padre riquadrato in una targa in fogliame. L’aspetto complessivo della chiesa è quello di un edificio romanico in pietra, poggiante con forza direttamente sul terreno, identificandosi quasi con esso e con l’atmosfera nella quale è immerso. Nel rispetto delle caratteristiche proprie dell’arte romanica, l’edificio esprime forza e della saldezza, imponenza delle masse e spessore dei muri, unito ad un perfetto adattamento al paesaggio e al clima. Il portale è un grande vano arcuato con una mostra a grotteschi, intorno a cui si sviluppa un ordine corinzio con trabeazione risaltante sulle colonne addossate alla cortina. Sopra la trabeazione è simboleggiato un sepolcro dal quale esce il Redentore sorretto da due Marie (fig. 4); a destra vi è San Gerolamo traduttore della Bibbia, a sinistra Sant’Onofrio, eremita Tebaide di Egitto. Una scultura decorativa del Rinascimento napoletano riveste ogni parte con effetti di chiaroscuro esagerati e ne sormonta la cornice. In una candeliera della lesena di destra, una targa porta incisa la data 1540 che si riferisce all’esecuzione dell’opera, mentre, al di sotto della finestra circolare, una piccola lapide ricorda il nome di uno dei contribuenti alla spesa e la data della costruzione: “EX LEGATO SIMEONIS DE PERUCIO” - A. D. MDLXXXV. Nel finestrone circolare del 1585 (fig. 6), che presenta una grande mostra sviluppata in modo elegante, mancano le colonnine radiali andate perse molto probabilmente nel terremoto del 1706, ma esistono ancora le arcatelle trilobate. Un festone, nella sporgenza esterna, ed un tralcio di acanto ripiegato in volute nella zona centrale, sono due note di una vivacità che si svolgono fra sagome umane intagliate minutamente. Sulla lapide sopra la finestra è scritto: EX AERE PETRI DE GRELLA 1587. si riferisce al coronamento orizzontale, un cornicione con gola, gocciolatoio e mensole piene, che risalta sulla grande lesena angolare. Tornando alla storia “recente”, questo edificio fu chiuso nel 1984 a causa di un evento sismico e dalla lentezza della burocrazia associata ad una sotto stima degli interventi da eseguire da parte dei tecnici incaricati di redigere la perizia. Successivamente ad una seconda perizia, i lavori furono appaltati dal provveditorato alle OO.PP. per l’Abruzzo ed interessarono soprattutto il consolidamento statico dell’edificio mediante la realizzazione di micropali in fondazione, il cordolo di coronamento del perimetro superiore, il rifacimento del tetto; sono stati inoltre realizzati il nuovo impinto di riscaldamento, impianto elettrico e la tinteggiatura interna. Questo fu un traguardo molto importante per l’Amministrazione Comunale e per la cittadinanza, a consolidare il profondo legame che esiste tra gli anversani e questo edificio. Complessivamente la Chiesa di Santa Maria delle Grazie può essere considerata un caposaldo importante per lo studio e la classificazione di molte costruzioni abruzzesi. Infatti, nonostante i rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli da parte dell’uomo e degli eventi naturali, l’edificio mantiene ancora una sua riconoscibilità. Lo stato di conservazione dei due manufatti presenta problematiche tipiche delle opere d’arte realizzate in pietra calcarea, come dimostrano le analisi petrografiche effettuate in questa fase progettuale. Sia il portale che il rosone presentano ampie zone con uno stato di decoesionamento sia superficiale che di profondità della pietra, mentre in altre zone sono presenti fenomeni di esfoliazione da cicli di gelo_disgelo, causati dalle ampie fenditure presenti sulle parte, alta del portale che consentono all’acqua piovana di infiltrarsi all’interno della pietra. Alcuni degli elementi lapidei che compongono il portale risultano essere fuori asse (conci di pietra, statue, ecc.), questo fa ipotizzare che l’opera ha avuto degli assestamenti causati da movimenti tellurici o ad altri fenomeni di assestamento di natura geologica. Le due statue sovrastanti il portale, ad un primo esame visivo da terra, risultano essere appoggiate alla parete di fondo; andrà poi verificato con un esame più ravvicinato se le cause di tale inclinazione siano dovute a una perdita di tenuta degli ancoraggi o a una volontà progettuale. Nelle parti meno esposte agli agenti atmosferici sono presenti concrezioni, incrostazioni di varia natura, alterazioni cromatiche della pietra ed attacchi biologici. L’intervento progettuale di restauro di tipo conservativo é mirato soprattutto alla risoluzione delle problematiche sopra elencate con operazioni di pulitura, disinfestazione e disinfezione, stuccature e microstuccature, consolidamento delle fessurazioni e fratturazioni con resine epossidiche, ripristino della coesione con silicato di etile, sostituzione delle staffe di ancoraggio con nuove in lega di titanio.


Martedì, Aprile 17, 2012 - 22:18

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