Nella mia formazione di architetto ho avuto modo di avvicinare il tema della prefabbricazione edilizia conseguendo la tesi di laurea su Architettura e Prefabbricazione Edilizia, al Politecnico di Milano negli anni ottanta, epoca in questa tecnica costruttiva era vista in Italia con estremo sospetto; una tecnologia e relative tecniche costruttive, scarsamente  performante e non in grado di garantire la realizzazione di costruzioni autorevoli, credibili e personalizzate. Di conseguenza era impiegata  soprattutto per la realizzazione di fabbricati a carattere industriale, stabilimenti e uffici, e ritenuta poco idonea per costruire edifici domestici.  
Considerata un sistema costruttivo ‘parziale’ e una soluzione prettamente tecnica, la prefabbricazione edilizia era spesso utilizzata per realizzare progetti di ‘minore’ prestigio rispetto a progetti di architettura “unica” e non ripetibile ad esclusione di qualche nobile e riuscito episodio come le architetture per i paesaggi industriali per le sedi di importanti brand italiani, i progetti dell’Architetto Angelo Mangiarotti, figura creativa complessa e sfaccettata, da innovatore era interessato a sperimentare tecnologie per progettare edifici composti da parti componibili superando la questione del rapporto tra tecnica e risultato formale. 
Angelo Mangiarotti è stato un architetto e un libero sperimentatore come chiunque si avvicini a materiali e a nuove tecnologie con un atteggiamento di curiosità e di grande apertura mentale. 
Anni dopo, nonostante le perplessità e la ricerca da parte di isolati professionisti e di poche imprese edili, assistiamo a uno sviluppo necessario del Real Estate in Italia, riqualificato e rafforzato fino ad arrivare a parlare di bioedilizia per tracciare e costruire progetti realmente sostenibili. 
Tra innovazione e ricerca, tra la sperimentazione di nuovi materiali e nuove scelte, di fatto sta crescendo un trend globale che implica una nuova cultura di progetto e nuovi paradigmi per tutti: i progettisti si confrontano con uno scenario da conoscere e sperimentare.  
Per mettere a fuoco l’attuale situazione e dialogare con i professionisti sul tema della realtà della progettazione e dell’evoluzione del settore e della prefabbricazione edilizia abbiamo interpellato l’Architetto Luca Compri dello studio LCA architetti, esperto in architettura sostenibile che, per scelta professionale, ’pensa’ e progetta architetture in legno impostate sul concetto di componibilità di parti pre-costruite e da assemblare in cantiere.
In Italia oggi progettare case in legno è una scelta coraggiosa.  

Luca, cosa significa per un progettista avvicinarsi a tecnologie e a nuovi materiali? 

Il grande architetto Souto de Moura sostiene che “Non esiste: un’architettura intelligente, un’architettura ecologica, […] esiste solo la buona architettura”. Io la penso esattamente come lui. Anche per me non ha senso parlare di bio-architettura o di architettura sostenibile.
Per il mio studio è fondamentale ridare il giusto valore alla professione, interpretando il lavoro come pratica umanistica e multidisciplinare. Se abbiamo scelto di fare architettura che definiamo “sostenibile” è perché oggi il tempo e le emergenze ambientali che viviamo ce lo impongono.
Costruire con materiali che non siano naturali e che continuino ad arrecare danno al Pianeta sarebbe, oltre che anacronistico, irresponsabile. 
Ma l’architettura per un vero architetto, viene prima, la sostenibilità è un corollario.  

Architettura e Ambiente, temi che tutti noi dobbiamo affrontare prendendo atto del processo irreversibile dell’emergenza ambientale per assumerci la responsabilità di progettisti e di cittadini. Si discute di soluzioni architettoniche, di bioarchitettura, di bioedilizia, di risparmio energetico, di rigenerazione di energia e di riduzione dei consumi.  

La responsabilità è esclusivamente etica.
Osservando le analisi, i dati e i limiti climatici posti da enti di ricerca e istituti internazionali in termini di aumento di temperatura e utilizzo di risorse disponibili: non abbiamo alternative alla sopravvivenza. Purtroppo, il nostro Pianeta ha una fine già segnata. Gli studi e i fatti che si succedono sono chiari e non lasciano spazio a speranze.
Allora perché continuare a pensare e a lavorare per trovare una soluzione?
Perché non farlo sarebbe semplicemente una scelta sbagliata.
Non possiamo evitare la fine, ma possiamo impegnarci per posticiparne l’arrivo, e soprattutto per cominciare a capire come affrontare le prossime e disastrose conseguenze.
L’etica è l’unica cosa che oggi può orientare. 

Costruire in legno rappresenta di fatto un passo in avanti e un’evoluzione tecnologica, come conferma Luca. 
“Cambiare il nostro smartphone ogni 2 o 3 anni, non ci spaventa ed (ahimè) è quasi diventata un’azione obbligata, una prassi consapevole. Anche se con tempistiche più dilatate per le nostre case accade più o meno la stessa cosa. Le conoscenze avanzano, il contesto cambia e dobbiamo trovare le giuste soluzioni per progredire senza fare ulteriori danni.
In questo senso dobbiamo pensare al legno come un’alternativa obbligata al cemento e al mattone; dobbiamo comprendere immediatamente che dobbiamo fare ricorso all’utilizzo esclusivo di materiali naturali provenienti da fondi rinnovabili.
Il legno, in tal senso e in ambito edile, la fa da padrone. 

Secondo Luca la cultura architettonico-progettuale di fronte all’adozione del legno rimane immutata come è immutato il suo atteggiamento di fronte al progetto. Al contrario ciò che si modifica profondamente è la cultura tecnico-costruttiva.
Il legno presenta vantaggi e svantaggi come tutti i materiali ma le sue prerogative ci aiutano per diversi motivi: è una risorsa naturale e rinnovabile, riduce i tempi e favorisce l’organizzazione del cantiere; ha ottime qualità in termini di risposta sismica, assicura un alto grado di precisione e, se accompagnato da finiture e impianti adeguati, ci regala un comfort interno più salubre rispetto all’edilizia tradizionale.
Per contro, Luca Compri sottolinea che il vero punto debole della costruzione di architetture in legno è dato dal contatto diretto con l’acqua e con le parti umide; handicap che il bravo progettista deve assolutamente scongiurare fin dalle prime fasi di progettazione e affrontare in modo mirato e oculato. 


Architettura e case in legno, tra sogno e realtà. Qual è l’origine di questa scelta metodologica. 

Ho deciso di interessarmi al legno ed alle sue applicazioni in ambito architettonico, quando ho capito che ognuno di noi avrebbe dovuto agire in modo responsabile e immediato nei confronti del committente e, più in generale, del Pianeta. Se abitiamo una casa, il tempo minimo che passiamo al suo interno equivale generalmente ad almeno minimo 1/3 della nostra vita – cioè quando dormiamo.
L’idea di progettare ambienti che possono incidere sulla salute della persona che li vive, è una riflessione importante che mi ha fatto propendere per l’utilizzo di materiali naturali e non nocivi.
A scala più ampia, lo stesso approccio vale anche per l’ambiente.  

Quali sono le considerazioni e le riflessioni di fronte al progetto e a un’architettura innovativa e tecnologicamente disponibile rispetto a una costruzione di tipo tradizionale?  

Le riflessioni sono le medesime:
Progettare uno spazio che abbia l’anima di chi lo commissiona, attraverso la mediazione e il contributo legato all’esperienza professionale.
La tecnologia viene dopo; essa ci aiuta a migliorare un’idea architettonica che di base deve funzionare a prescindere.
Costruire oggi la propria casa in legno non è un sogno ma una realtà.
I vantaggi sono davvero molti, così come i preconcetti, purtroppo.
Vorrei pertanto smentire le opinioni che una casa di questo tipo brucia, marcisce ed ha una durata limitata. Gli edifici in legno sono paragonabili a quelli che definiamo “tradizionali” – in cemento e mattone; ma sono più ecologici, più sani e spesso – a parità di performance – più economici.
Bisogna pensare alla prefabbricazione in legno come ad un’alternativa obbligata alla struttura in muratura.
Quando parliamo di case in “legno” ci riferiamo principalmente alla sola componente statica, all’insieme di pilastri (o pareti) e solai che sorreggono la nostra abitazione. Le finiture esterne e quelle interne possono essere le più svariate: intonaco, metallo, pietra, etc..
Alcuni edifici una volta completati hanno un’anima di legno, ma un aspetto esterno decisamente diverso! 

Una delle caratteristiche della prefabbricazione ai tempi della sua fase iniziale era data dalla presunta limitazione della creatività del progettista e sembrava venire meno il rapporto positivo e vitale tra architettura, persona e ambiente, equilibrio necessario tra le parti.
Luca ritiene che oggi la prefabbricazione si sia profondamente evoluta e offra moltissima libertà al progettista restando fermo il fatto che sia importante “trovare buone idee” - facendo buona architettura – e non di realizzarle materialmente. Tutto deve partire dalle esigenze spaziali che il nostro committente vuole soddisfare; sulla base di tali spunti e grazie alla formazione e al talento del progettista prende avvio il progetto architettonico e lo sviluppo di nuovi linguaggi.
Si sta palesando una recente sensibilità per il legno, materiale naturale considerato “green” per definizione, utilizzato sia per le parti strutturali, come i solai, le pareti verticali e le facciate esterne sia per gli ambienti interni, i rivestimenti e le pavimentazioni.  

Progetto Facciata Laterale - Varese Progetto Facciata Laterale - Varese

Qual è il ruolo dell’architettura in questa direzione?

L’architettura ha il compito di interpretare il contemporaneo. Il legno è e sarà sempre più protagonista negli anni a venire. Continuare a fare ricerca, lavorare alla definizione di un linguaggio e di un’estetica che diano vita a nuovi modelli architettonici, è una sfida complessa e affascinante. Noi ci stiamo provando da quasi 25 anni, unendo alla sperimentazione di nuovi materiali concetti filosofici che caratterizzano il nostro tempo. L’edizione del marzo 2023 di Klimahouse ha promosso la prima edizione del Wood Architecture Prize, attualmente il riconoscimento più importante in Italia per l’architettura sostenibile in legno. L’iniziativa ha ottenuto un grande successo e un’ampia visibilità tanto che all’evento hanno partecipato 64 studi professionali provenienti da tutto il Paese. Il premio e soprattutto l’interesse che lo stesso ha generato, sono la chiara testimonianza del fatto che la (buona) architettura sostenibile in legno è ormai una realtà concreta, diffusa e molto apprezzata! 

Quali sono le valutazioni sulla trasformazione del settore edilizio rispetto a quando hai iniziato a svolgere  la professione di architetto. 

Il mercato immobiliare e la cultura sono radicalmente mutati. Oggi chi realizza la propria casa, spesso ne valuta anticipatamente anche il sistema costruttivo, non solo in termini economici ma anche in termini qualitativi ed etici. I committenti sono decisamente più predisposti a mettere in discussione la volontà di costruire solo in cemento e mattone; quando si aprono al confronto, prendendo in considerazione la prefabbricazione in legno, spesso si convincono che un edifico bio-ecologico è una casa migliore da abitare. La recente attenzione verso il cibo ha anticipato una tendenza ormai inarrestabile nella direzione del prendersi cura di sé e della tutela del nostro stato di benessere. 

Nel rapporto tra architettura sostenibile, bioedilizia e etica professionale, per realizzare della ‘buona’ architettura, qual è il ruolo del cliente e della committenza e qual è la consapevolezza della scelta ‘verso’ un architettura sostenibile? 

Il cliente è un elemento determinante. Credo che il progetto di casa “migliore” nasca da una stretta e funzionale collaborazione tra committente, architetto e impresa.
Casa 4 - la casa in legno, in paglia di riso e in sughero, che abbiamo realizzato a Magnago e che ha vinto il Wood Architecture Prize 2023 per la categoria “Architettura privata”, ne è l’esempio più appropriato.
La giovane coppia che l‘ha commissionata ha intrapreso assieme al nostro studio un percorso etico-culturale che ha dato luogo ad un’architettura molto semplice ma con una grande anima, che definirei naturale.
Novello Case ha dato concretezza e supporto al progetto attraverso la realizzazione dello stesso, dalla fornitura dei materiali alla gestione del cantiere per realizzare l’abitazione finita in tutte le sue parti.

Stiamo muovendoci verso nuove strade, nuovi orientamenti e ci rendiamo conto che la visione di un’architettura più ‘umanizzata’ e più vicina alle persone favorisca benessere e permetta di instaurare un rapporto equilibrato tra le persone, l’ambiente naturale e sociale al tempo stesso. La casa è sinonimo non solo di durata nel tempo ma anche di sicurezza. La storia e la cultura architettonica italiana hanno influito sulla formazione degli architetti. 

La storia culturale e architettonica del nostro Paese è un valore assoluto al quale attingere ispirazione e insegnamento. Amo visceralmente l’Italia e mi sento fortunato ad essere nato qui. Gli esempi che il passato ci ha lasciato, sono capolavori unici ai quali spesso rivolgo la mia attenzione di progettista. 

Attraverso la collaborazione avviata con Novello Case qual è stato il loro supporto allo sviluppo dei tuoi progetti per riuscire a definire i volumi, le forme e i dettagli costruttivi e per dare identità alle tue architetture?  

Novello Case è una impresa molto grande e ben strutturata che però ha mantenuto un’anima artigianale. Personalmente sono molto legato ai (due) proprietari e all’azienda in generale; ho ricevuto da loro l’incarico per studiare e disegnare il progetto dei fronti esterni della loro sede di Oggiona (VA) e in questa occasione abbiamo approfondito e consolidato una buona relazione professionale, condizione importante per impostare nuovi lavori e la loro realizzazione. I progetti che il mio studio elabora non sono standard e la possibilità di trovare disponibilità da parte di un ufficio tecnico interno all’impresa con la quale si collabora, come avviene nel caso di Novello Case, è utile per portare a compimento un buon lavoro. Il dialogo con chi materialmente realizza le nostre idee è fondamentale quanto quello che instauriamo con il committente. 

Novello Case mette a disposizione tecniche avanzate, materiali, ricerca, soluzioni e esperienza in grado di garantire al meglio la realizzazione delle idee di progetto dei progettisti. Tra le architetture in legno realizzate con Novello Case va citato l’intervento di ristrutturazione e di ampliamento di un edificio domestico a Varese, dove l’architetto ha potuto concretizzare la propria creatività attraverso l’espressione di un linguaggio coerente con l’idea di progetto iniziale. 

In architettura la differenza reale, in termini di qualità abitativa, la fa principalmente la buona architettura, a prescindere dal vestito che indossa. Il legno è un ottimo “capo da portare”: ci avvicina alla natura, è bello da guardare e da toccare, non ha componenti tossiche e invecchiando acquista in bellezza e fascino.

Luca Compri e il suo team si sono concentrati sulla ricerca spaziale e sulla sperimentazione di materiali di finitura ad oggi trascurati o per nulla utilizzati. L’obiettivo primario rimane sempre quello di fare buona architettura. Per ottenere questo (il ) risultato, ribadisce LC, occorre trovare committenti “evoluti” ed esigenti che ne comprendano il valore e che si rispecchino negli spazi progettati per loro, dando la possibilità di realizzarli rendendoli concreti.  

E specifica: Dove c’è la vera sostenibilità c’è anche e soprattutto bellezza.
La sperimentazione, la formazione e l’aggiornamento professionale continuo sono indispensabili.
L’errore è quello di focalizzare il nostro interesse, le nostre azioni e soprattutto i nostri progetti verso un tecnicismo e un funzionalismo troppo spinti. 
Atteggiamento che trovo sbagliato e che svuota completamente l’architettura della sua vera anima.
Occorre equilibrio e competenza.
Quando parliamo di risparmio energetico, superficie, volume, costo, etc. siamo in ambito edile, se vogliamo parlare di architettura dobbiamo aggiungere: lo spazio, la luce, la poesia, l’anima. 

Non vanno ignorate alcune note importanti relative alla manutenzione degli edifici e al monitoraggio dello ‘stato’ del legno.  

Dalla testimonianza di Luca riportiamo quanto sia fondamentale la gestione dei problemi tecnici attraverso una buona progettazione associata ad una realizzazione a regola d’arte per evitare che un edificio in legno presenti disfunzioni e inefficienze tecniche.
Affrontare i dettagli in fase preventiva, in condivisione con il cliente e il costruttore, crea minor problemi durante la fase esecutiva. 

La manutenzione del legno utilizzato come finitura esterna, aggiunge Luca “spesso spaventa; personalmente, cerco di convincere il cliente ad accettare che tale materiale invecchi in modo naturale, evitando l’utilizzo di trattamenti chimici che con il tempo ne pregiudicherebbero la qualità e l’estetica. Il legno per le sue caratteristiche intrinseche, si ossida, si muove, cambia banalmente colore come quasi tutti i materiali in natura. Questi cambiamenti una volta giunti a maturazione donano allo stesso un aspetto ancora più bello rispetto il nuovo.  La natura in termini di bellezza non delude mai”.  

Non possiamo in questa sede non fare valutazioni sul valore immobiliare delle case e delle architetture in legno oggi. Il mercato non è paragonabile a quello del mattone e per Luca il mercato immobiliare si sta allineando culturalmente al cambiamento in atto nel settore delle costruzioni. Investire in una casa in “legno” non fa più paura, né all’imprenditore né all’acquirente. 

Nel ringraziarti per la tua disponibilità rimane un’ultima domanda. 
Luca, qual è la tua casa ideale?  

La prossima che progetteremo. 

#syncronia #architecturevictims #legno #ecologico #sostenibile 

Casa in legno, paglia di riso e sughero - Premio Architecture Prize al Klimahouse 2023
Casa in legno, paglia di riso e sughero - Premio Architecture Prize al Klimahouse 2023
Progetto casa sostenibile - Architetto Luca Compri LCA Architetti - Architecture Prize Klimahouse 2023
Progetto casa sostenibile - Architetto Luca Compri LCA Architetti - Architecture Prize Klimahouse 2023
Sopralzo in legno - Varese - Dettaglio di facciata
Sopralzo in legno - Varese - Dettaglio di facciata
Layout progetto sopralzo in legno - Varese
Layout progetto sopralzo in legno - Varese
Immagine dell'edifico, vista dal cotile interno
Immagine dell'edifico, vista dal cotile interno
Sopralzo in legno - Varese - Particolare finestra
Sopralzo in legno - Varese - Particolare finestra
Progetto di ampliamento e di ristrutturazione - vista dell’edificio dalla strada
Progetto di ampliamento e di ristrutturazione - vista dell’edificio dalla strada
Vista dell'edificio prima del progetto
Vista dell'edificio prima del progetto