Ellidesignfurniture è una start up che utilizza la plastica e manifattura additiva,  ci puoi raccontare la storia di questo brand  e cosa fate? 

Elli srl è una startup che sta sviluppando un nuovo linguaggio stilistico nell’ambito del furniture design con focus sull’innovazione produttiva e sulla sostenibilità.

La mia azienda nasce da un viaggio di formazione professionale e culturale; vivo/viviamo il “design come un happening” , in questo percorso ho imparato che il risultato lo si ottiene con la condivisione, l’entusiasmo, la multidisciplinarietà e multiculturalità, con l’onestà, con l’ascolto e con riconoscere l’importanza di ogni attore del processo.

Da qui nasce la volontà di preservare e far progredire la nostra manifattura, il passato come leva per continuare ad innovare e guardare con entusiasmo al prossimo futuro, con uno sguardo curioso verso quel futuro teorizzato da menti illuminate: città (smart city e la città in 15 minuti), prodotti e produzioni (micro/smart factory) sostenibili, ove l’uomo è e rimane il perno centrale.

Qual è la mission del brand Ellifurniture  legata alla sostenibilità ? 

Attraverso la bellezza e il design vogliamo dare il nostro contributo alla lotta al cambiamento climatico, a migliorare la qualità delle nostre vite, sostenere i cambiamenti nella vita sociale e attuare quel cambiamento del modo di fare impresa e intendere un prodotto in risposta a quanto il mercato sta chiedendo in termini di responsabilità sociale e ambientale.

Stiamo reinventando il modo di concepire e produrre un oggetto di arredo design; avendo ben presente l’intero ciclo di “vita” del prodotto: dalla materia prima al suo recupero/riutilizzo a fine vita facendo leva sulle opportunità e potenzialità dell’innovazione e della manifattura additiva garantendo uguale qualità che contraddistingue il design Made in Italy così come lo conosciamo e non ultimo reinventare il modello di distribuzione in un’ottica di globalizzazione di prossimità.

Comunichiamo la nostra mission attraverso un linguaggio coinvolgente cercando di rendere il consumatore consapevole della propria scelta aiutandolo a comprendere il cambiamento di percezione del valore di un oggetto di consumo, in questo modo il consumatore diviene attore e protagonista del cambiamento. 

Made & Remade" è uno dei vostri slogan, ci può spiegare?  

Made & Remade, è qualcosa di più di uno slogan, a nostro avviso è la chiave di volta e distintiva del nostro approccio alla sostenibilità e all’economia circolare, un prodotto/processo virtuosi, poco impattanti, equi e ad alto valore sociale e territoriale.

Questo concetto è la risposta ad uno dei più grandi problemi del nostro tempo: i rifiuti e la loro gestione. I rifiuti oggi sono anche la più grande risorsa di “materia prima” che abbiamo a disposizione, sottoporli ad un processo di upcycling tecnico e di valore per riemetterli nella catena di produzione, tracciarli e recuperarli di nuovo a fine vita è il cuore di Made & Remade.

Non sarebbe bello sapere già sapere fin dall’acquisto che il prodotto scelto non produrrà rifiuti?  Nei fatti Made & Remade è un opzione di restituzione a fine vita del nostro prodotto che riconosciamo ai nostri clienti, prodotto che già oggi sappiamo che non diverrà rifiuto ma grazie ad un processo di recupero, upcycling diverrà di nuovo un oggetto di valore, creando così un processo circolare virtuoso, così da non impattare sul pianeta né in termine di utilizzo di nuove risorse né in termine di generazione di rifiuti.

Che tipo di Design è il vostro, come potresti descriverlo? 

Nella prima parte della mia storia di designer c’è stata la volontà di provare a realizzare oggetti iconici, Achille ne è un esempio, cercando di seguire la strada creativa tracciata dai grandi designer italiani degli anni ‘50 e ‘60. 

Con le nuove esigenze espresse dal mercato (ove l’oggetto va oltre alla sua funzione), dalla società e avendo come guida gli obiettivi dell’agenda ONU 2030 la ricerca si è spostata verso prodotti che debbano essere duttili, adattabili, razionali, personalizzabili per essere espressione del “sé”, che rappresentino degli ideali e dei valori come fonte di ispirazione e stimolo. La ricerca è rivolta ad esaltare quelle che sono le pecurialità della manifattura additiva, da una parte i materiali e dell’altra la possibilità di realizzare geometrie complesse tali da tradurre in un oggetto la dinamicità, il movimento, la fluidità della società e dello scorrere del tempo e della natura.

Una realtà come la nostra propone prodotti di “artigianato” di nuova concezione nel solco del Made in Italy, espressione degli stessi valori di qualità, innovazione, bellezza, stile.  

Bryant Bryant


Il manifesto di Ellifurniture cosa racconta? 

Racconta la volontà di un gruppo di persone, di professionisti e di aziende che vogliono dare il loro contributo per portare un cambiamento, animati da una forte volontà, perseveranza, impegno, curiosità e creatività.

Racconta di come Made in Italy così come lo conosciamo è il motore della nostra ispirazione, il Made in Italy è qualcosa di più del "fare", Made in Italy è innovazione, gusto, visione, stile, capacità di anticipare i tempi e dettare nuove tendenze e nuovi territori da esplorare, aspetti molto evidenti nel lavoro dei grandi maestri e aziende negli anni 50e60, questo spirito di libertà, rischio, visione e apertura è quello che oggi dobbiamo ritrovare e che noi come azienda stiamo esprimendo. 

Il nostro manifesto racconta come non bisogna trascurare il fatto che la sostenibilità comprende molto di più della protezione dell'ambiente e del clima e include fattori sociali, così come una buona e trasparente governance aziendale.

Racconta come il valore di un prodotto non è più solo rappresentato dalla qualità dei materiali, ma dal minor impatto ambientale avuto per ottenerlo.

Gli strumenti di lavoro e le tecnologie che utilizzi quali sono?

Come brand siamo riusciti ad arrivare a mercato grazie alla condivisione di obiettivi, capacità e mezzi con altre realtà innovative del territorio; perché se abbiamo bisogno di una risposta e di un cambiamento non si può procedere da soli ma bisogna aprirsi alla condivisione.

Grazie alla stretta collaborazione con Caracol srl abbiamo accesso ad un sistema integrato di tecnologia proprietaria di Robotica di Large Scale Additive Manufacturing che ci permette di produrre componenti di grandi dimensioni. con direct printing da pellet di diversi materiali – anche da fonti di riciclo – per dar vita a loop di circular economy. 

Il processo parte dal concept creativo e poi si passa mediante l’utilizzo di software di modellazione all’ingegnerizzazione ed ottimizzazione per la stampa 3D al fine di trovare soluzioni per ridurre se non azzerare gli scarti di produzione, ridurre le fasi di lavorazione intermedie (pre e post) e ridurre gli elementi con cui è costituito un prodotto per facilitarne il recupero a fine vita, il tutto garantendo uguale qualità che contraddistingue il design Made in Italy.

Cosa possono fare i progettisti e gli architetti ei designer oggi nei confronti della plastica? Ieri ,dagli anni '50 e '60 la plastica sembrava aver rivoluzionato il mondo perchè materiale leggero e indistruttibile  , e aveva cambiato le nostre abitudine e aveva  portato  una ventata di modernità.

Ora le cose sono molto cambiate ,  in che  "epoca della plastica" ci troviamo secondo te e , come si dice, che fare?

La plastica è un materiale prezioso che dal 1950 ha contribuito alla crescita economica globale. Ha contribuito alla trasformazione di un’ampia gamma di settori come l’healthcare, i trasporti, il packaging, il design e l’elettronica. E’ un materiale duraturo, multifunzionale, leggero che rispetto ad altri materiali quali vetro, ferro, alluminio ha permesso la riduzione dei costi di trasporto e le emissioni nocive legate ai trasporti. A causa della crescita economica, della crescita della popolazione, la riduzione della povertà e del modello di consumo, la plastica o meglio i rifiuti plastici rappresentano uno dei più grandi problemi ambientali della nostra epoca.

Guardiamo al mondo delle materie plastiche con un’attenzione e uno spirito diverso, animati da una profonda consapevolezza in termini di responsabilità e sostenibilità ambientale. Ripensiamo il ciclo di vita della plastica partendo da concetti quali: riciclo - riuso - di facile sostituzione - riduzione dei rifiuti.

Guardiamo alla plastica o meglio ai rifiuti derivanti dalla plastica come una risorsa, come la materia prima della nostra epoca, recuperandola sottoponendola ad un processo di upcycling tecnico e d’uso di modo che essa non rappresenti più il problema ma la soluzione.  

Sbaglio o tra i  tuoi prodotti  ho visto anche l'abbinamento della plastica al legno, come mai questa scelta? Per rassicurare gli animi in un momento -ennesimo-di incertezza qual è quello c he stiamo vivendo ? 

L’abbinamento del legno di recupero (“scartato” da alcuni brand noti perché non “perfetto”) è molto evidente nella nuova collezione, questa scelta di sostenibilità  sti è perfetta espressione della nostra identità. La volontà è quella di far dialogare la natura con la sua perfetta imperfezione, con l'artigianalità e con l’innovazione tecnologica. Il calore, la materialità   del legno permettono di dare un  tocco di umano in un momento in cui sembra che l’immaterialità e l’impalpabilità del virtuale abbiano il sopravvento su tutto.

Quali sono le parole chiave che sono alla base del tuo progetto e i contenuti?

Le parole chiave alla base della nostra azienda e mission sono molte e vi è stato modo di descriverle nelle precedenti domande, siamo molto legati al “Purpose.” oggi indispensabile per qualsiasi azienda che vuole sul mercato, “Sustainable Fu(rni)ture” un gioco di parole che rappresenta al meglio il nostro approccio al design e alla sostenibilità e infine “Innovative technology with a human touch” forse le più importanti per noi perché venendo da un territorio di artigiani pur con l’innovazione che stiamo portando siamo a nostra volta artigiani, artigiani 4.0 ma artigiani rimaniamo; la visione, il colpo di genio, il gusto, la capacità e l’intelligenza nel trovare soluzioni è a mio avviso uguale a quella dell’artigiano così come lo conosciamo, parliamo la stessa voce; utilizziamo software e macchinari avanzati, ma il cuore, la mente del tutto è l'uomo, siamo artigiani che portano la nostra tradizione manifatturiera nel futuro (evolvere). 

 

Soho
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Bryant
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