Risorgimento Resort

Risorgimento Resort
Il Risorgimento Resort si presenta come un massiccio edificio monumentale simmetrico di due soli piani di altezza caratterizzato dalle otto grandi finestre al secondo piano e dai quattro balconi delle portefinestre del primo piano intervallate da altre quattro finestre. In realtà l’albergo sorge su quattro piani considerata la parte aggiunta sul retro. Un secondo edificio adiacente, più basso e dall’ampio balcone monumentale, ospita al primo piano la suite Tito Schipa, che si caratterizza per le volte a crociera affrescate alte cinque metri, e la Spa, collocata sullo stesso piano, con bagno turco, docce emozionali, zona relax, vasca Nuvola, cabine massaggi ed una seconda cabina benessere con futon per massaggi orientali. La facciata dell’albergo presenta un fregio sul sommo, lesene a scandire i piani e due stemmi araldici della famiglia Guarini. L’entrata è regolata con pensilina e porta automatica ed è asimmetrica rispetto alla facciata. L’entrata è scintillante con il chiarissimo pavimento che contrasta con il rosso dell’ingresso, su cui domina un originale lampadario di design in vetro di Murano. L’interior design è stato concepito e curato da Luca Scacchetti. Tutto su disegno, realizzato su misura: dagli apparecchi illuminanti agli accessori, dalle sedute ai tessuti, dalle moquette fino al più piccolo dettaglio, nel pieno rispetto delle forme e dei colori del Salento. C’è il recupero dello splendido mobile in palissandro della vecchia reception, che oggi funge da bar nel bistrò, c’è la pietra leccese che fa da sfondo alle scale e viene esaltata con una vetrata che divide la tromba delle scale dalla hall, c’è la divisione della hall in due distinti locali attraverso un vero e proprio giardino d’inverno che separa la zona dedicata all’accoglienza dalla reception, i bianchi divani, lo sbarco dell’ascensore, gli ambienti che si aprono sulla destra per l’ospite, dedicati uno alla library incentrata sul Salento e l’altro utilizzato come Internet Point ed infine un terzo spazio, che si affaccia sulla strada con vetrine dedicate all’artigianato di classe tipico del Salento. In due nicchie poco dopo l’entrata, i due santi protettori di Lecce, Sant’Oronzo che benedice la città e San Nicola, sono rappresentati in edicole di carta pesta. Sulla sinistra invece si apre il corridoio che porta al ristorante del pianto terra, Le Quattro Spezierie, al bistrò Dogana Vecchia e al wine bar sul retro, tutti con uscite indipendenti. Nel ristorante il contrasto è giocato, all’opposto che nella hall, tra lo scuro del legno dei portali e del pavimento e la luce delle bianche volte a crociera, il tutto termina in una scultura di fondo che riassume le luci, gli sbalzi e gli intagli delle facciate delle chiese leccesi. Dal ristornate si penetra per passaggi stretti nel bistrò/wine bar dove si ci si imbatte in alti soffitti a volta e antiche pietre riemerse dal passato come la colonna cui faceva riferimento l’ordinanza regia del 1823. Dopo il giardino d’inverno, la hall offre spazio dedicato all’ospitalità con l’American Bar Janet Ross ricavato in una nicchia della parete ricoperta di boiserie, con tavoli e poltroncine. Nelle camere, l’architetto Scacchetti, ha giocato con riuscitissimi contrasti di colore, tra il rosso bordeaux del tessuto con cui sono ricoperte le pareti, che fanno da pendant al design e al colore delle originali sedute e alla chaise longue, mentre il pavimento e la boiserie è in legno scuro wengè in alcune suite, in legno rovere decapato in altre, in moquette in altre ancora. Assai ben concepita l’illuminazione, basata su faretti collocati in posizione strategica in camera, e su lampade di design, che consentono di creare atmosfere personalizzate. Sono stati creati degli incassi a LED per i comodini. Nell’ottica di limitare a minino l’impatto visivo degli apparecchi d’illuminazione anche all’interno dei bagni sono stati utilizzati gli incassi Light shed. Un elemento di novità è dato dal fatto che tutto il piano terra, la hall, la serra e la sala conferenze è gestito con il sistema di gestione “Scene Equalizer” di IGuzzini. Nel ristorante e nel wine bar sono stati utilizzati incassi a pavimento Light Up Walk Professional e Linealuce. La facciata esterna è illuminata con Linealuce con led con temperatura colore calda. Tutto concorre a ricreare le luci solari e le ombre forti insieme alle luci diafane mattutine del Salento. La scelta dei materiali è stata estremamente accurata. Sono stati usati: Ardesia brasiliana color melanzana nel ristorante Le Quattro Spezierie, marmo Crema di Luna di origini sudafricane e fossile nella hall e sulle scale, l’egiziano Bianco Sinai al quarto piano, tutti materiali rari e pregiati. Per i bagni è stato utilizzato Bianco Imperiale, un marmo arenario, uniforme, proveniente dall’Iran. Sul tetto dell’albergo è stato ricavato il roof garden Altavilla. E’ una terrazza panoramica che in estate diventa anche ristorante. L’immaginario che presiede al progetto tiene così insieme il fare contemporaneo, le tradizioni, le memorie e il luogo e tutto ciò vuole essere un piccolo contributo a ricercare strade differenti per ridisegnare il nostro paese e le sue forme.


Giovedì, Giugno 28, 2012 - 15:55

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