Croce dell'Apocalisse - Città del Vaticano

Croce dell'Apocalisse - Città del Vaticano
Al Pontefice la Scultura di Andrea Chiarabini. Scultura “Croce dell’Apocalisse” al Santo Padre Papa Benedetto XVI. La croce è di stampo gotico, ed è incuneata alla base a rappresentare il sacrificio di Cristo sulla terra, inoltre abbiamo l’esaltazione della duplicità. Questa croce, infatti, deve essere vista anche come spada. Una spada conficcata nella roccia della terra, che la spezza, simboleggiando così la fine e un nuovo inizio. La base della croce presenta una lavorazione che cerca di emulare un minerale, la pirite. Questo minerale simile per lucentezza all’oro non presenta nessuna delle proprietà del prezioso metallo, per tal motivo gli antichi erano consueti definirlo il falso oro. Per questo motivo questa croce/spada è come se volesse spezzare le false certezze dell’uomo il falso oro i falsi valori. Sulla sommità la croce presenta il cerchio celtico per ricordare la continuità della vita nel tempo e la presenza di Dio sulla terra. Tale cerchio è caricato da sette occhi, i quali vogliono rappresentare in modo duplice i sette sigilli e l’agnello con i sette occhi che simboleggia colui che è ritornato dai morti. Al centro il cuore sacro di Gesù donato in sacrifico per gli uomini, la sofferenza e la passione della croce vengono rappresentate dalle spine che contornano le linee di tutto il pezzo, fatta eccezione dell’elsa della spada, per evidenziare che le spine appartengono alla natura umana e non nella casa di Dio. Nella punta della croce si ritrova il nodo dell’apocalisse, esso in modo simile alla croce ha significato di salvezza per i meritevoli e di unione tra il mondo terrestre e celeste. Il nodo di S. Giovanni vuole inoltre sigillare la presenza di Dio nell’opera. Nella parte posteriore, centralmente viene raffigurata la caduta di babilonia. Nei 4 cerchi latero-posteriori si trovano i quattro esseri della corte celeste: l’aquila, il vitello, il leone e l’uomo; ognuno di essi scritto nella lingua runica. Questi esseri in modo, simile all’agnello dai sette occhi che raffigura il cristo che si è sacrificato per gli uomini, presentano sette corna e sette occhi, questi a rappresentare l’onnipotenza e l’onniveggenza. Ognuno di questi cerchi si trova interlacciato agli altri da cordoni tesi da Dio con lo scopo di presiedere al suo operato. Essi infatti sono coloro che operano per mano sua, l’unione con dei nodi sigillano la capacità di potenza e l’onnipresenza di Dio. Andrea da Montefeltro Questa croce come ogni mia opera è frutto di un sogno e cerca di essere completa sia sotto una visione simbolica sia per quanto riguarda le tecniche di scultura, volendo di fatti riunire in unico pezzo tutte le tecniche esistenti, bassorilievo, altorilievo, tuttotondo e incassato.


Martedì, Dicembre 25, 2012 - 13:57

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