Giovanna Azzarello
Studio Azzarello
Architetto Indirizzo
Paese : IT
Città : Milano
Codice postale : 20144
Indirizzo : Via Polibio n 5
Sono sempre vissuta a Milano, dove ho anche svolto i miei studi, sin da piccola avevo le idee molto chiare sul mio futuro: volevo esprimermi artisticamente in vari modi proprio per questo motivo i mi sono indirizzata verso le molte facce dell’arte: la grafica pubblicitaria, la pittura, e in fine l’architettura.
Frequentando l’università capì che l’architettura fine a se stessa non mi bastava, così mi avvicinai al design e proprio di ciò mi occupai all’interno della mia tesi di laurea.
Durante il ciclo di studi universitari mi resi conto che sentivo l’esigenza di mettere in pratica ciò che studiavo teoricamente, allora decisi di lavorare presso alcuni studi d’architettura dove potevo accrescere le mie conoscente tecniche progettuali sia nel settore edile che in quello del design, questo mi permise di capire la quotidianità del mestiere dell’architetto così mi resi conto delle molteplici difficoltà che si devono affrontare per svolgere la professione in maniera corretta.
A soli 23 anni consegui la laurea in architettura presso il Politecnico di Milano e contemporaneamente apri il mio studio professionale a Milano inizialmente fu molto difficile affrontare la realtà lavorativa anche perché la mia giovane età influiva negativamente “non ero affidabile” “poca esperienza”, inoltre ero una donna quindi tecnicamente meno credibile.
Ma la mia determinazione la passione e la dedizione assoluta per la professione da me scelta mi diedero la forza di lottare e dare il meglio di me stessa .
Inizialmente all’interno dello studio mi occupai soprattutto di industrial design per le aziende, pensando di poter mettere in pratica ciò che in maniera idealistica mi ero configurata mentalmente.
Purtroppo mi resi subito conto che poche erano le aziende disposte ad investire per la ricerca elemento indispensabile per un’evoluzione tecnologica del prodotto.
La realtà mi fu chiara subito, quello che si doveva produrre erano dei prodotti di tendenza estetica anche a discapito della funzione e dell’ergonomia degli stessi.
Incominciai a capire subito che ciò che avevo idealizzato durante il mio ciclo di studi era quasi utopistico ma non accettabile.
Continuai a percorrere la mia strada progettando prodotti di tendenza con contenuti idonei concretizzando così il concetto di“forma e funzione”indispensabile per una corretta progettazione,
fortunatamente trovai delle aziende con degli interlocutori che mi diedero credibilità e così ebbe inizio la mia attività di designer sia in Italia che all’estero.
Importante è stato l’impegno nella riqualificazione del design ad utilizzo ampliato,utilizzando tecnologie avanzate sia strutturali che estetiche che tengono in considerazione la sicurezza domestica e il fruitore finale che potrà anche essere portatore di handicap,per raggiungere questo obiettivo mi sono impegnata nella ricerca ,supportata dal centro della “Nostra Famiglia”di Bosisio Parini questo per ristabilire l’ergonomia nel prodotto industriale che deve essere idonea per tutti i tipi di fruitori , nasce così la collaborazione nel 1994 con la “Flou” che ha condiviso con me questo obiettivo.Il frutto di questo impegno e collaborazione è stato espresso nella produzione di “Toy” un letto singolo trasformabile e versatile per i suoi contenuti,un prodotto che risponde esattamente ai concetti universali del design perciò utilizzabile anche da persone portatori di handicap pur avendo un’immagine accattivante e di tendenza .Dopo questa esperienza ho progettato altri prodotti col concetto di base dell’utilizzo ampliato,”Mimì” disegnata nel 1996 per “Stayling”fumettosa ma piena di contenuti ergonomici indispensabili per qualsiasi prodotto di design.Le aziende con cui collaboro sono: Porada Arredi,Riva 1920,Flou.Archetipo,Annibale Colombo,Linfa Design,Colico Design,Orsenigo,Citterio Meda,Valenti illuminazione e tante altre .Per alcune aziende oltre all’attività di design ho svolto anche quella di direttore artistico curando l’immagine aziendale. La mia difficile avventura nell’edilizia che tutt’oggi occupa la maggior parte della mia attività progettuale,iniziò con gli spazi pubblici e commerciali, le difficoltà che dovetti affrontare furono tante soprattutto interagire con le imprese che eseguivano i lavori edili. Essere donna e soprattutto giovane e all’inizio della carriera fu un handicap molto forte, dovetti dimostrare continuamente che le mie capacità tecniche costruttive e quelle di gestione cantiere erano esattamente uguali ad un architetto uomo, l’impegno fu pesante e assoluto. D’altronde non sono molte le donne architetto nella storia di cui si parla, ma non perché non hanno svolto un’attività importante ma perché non hanno potuto esprimersi in maniera libera, difatti la storia dell’architettura è popolata di uomini a cui è stata data la possibilità di esprimersi in piena libertà, le donne sono sempre state relegate in ruoli di gregarie e quindi poco visibili.Con questo non voglio sembrare una femminista nostalgica ma purtroppo la realtà forse in parte è questa.
Ma tutte le difficoltà rafforzano il carattere e proprio per questo motivo la mia sfida nel conquistare un ruolo identificabile nel mondo dell’architettura mi ha dato la forza di lottare per raggiungere gli obiettivi professionali che mi ero prefissata.
Successivamente mi occupai di case private ed edifici storici,prediligendo il ripristino conservativo, in quanto riportare a nuovi splendori case importanti stilisticamente per me è stato ed è molto gratificante professionalmente, ogni volta diventa una sfida con me stessa.
Penso che sia un dovere per noi che svolgiamo questo mestiere tutelare e conservare ciò che identifica uno stile storico preservandolo dallo scempio selvaggio speculativo frequentemente attuato, da imprenditori e professionisti senza scrupoli.
Un’altra importante esperienza professionale sicuramente è l’acquisizione di incarichi pubblici infatti la collaborazione col comune di Milano, mi ha dato l’opportunità di operare socialmente per la città. L’ultimo incarico di grande prestigio è la direzione artistica relativa al risanamento degli arredi storici e l’allestimento degli interni del Teatro Piccolo di Milano. Questo impegno va a completare un ciclo professionale che tocca a 360° tutti i settori progettuali sia nel design che nell’edilizia dove grazie ad una creatività versatile sono riuscita ad esprimere e dimostrare la mia maturità professionale con entusiasmo e determinazione.Non è stato facile dal punto di vista organizzativo gestire tutto questo ma sono convinta che il mio carattere determinato mi ha sicuramente sorretto anche nei momenti più difficili.
.Oggi facendo un bilancio della mia vita professionale e privata sicuramente non rinnego nulla e mi sento felice per le scelte da me effettuate, non rinnego neanche alcuni errori anche quelli sono serviti per farmi crescere, la cosa più bella oggi è sicuramente la stessa voglia di progettare come agli inizi della mia carriera ma soprattutto ho ancora l’emozione nel vedere realizzato ciò che progetto.