09 Dicembre 2018
Inaugurata a novembre a Riyadh, il progetto per la King Fahad National Library, tra i più importanti edifici culturali dell’Arabia Saudita, comprendeva, oltre alla ristrutturazione dell’edificio, un intervento di sviluppo urbano all’interno di un contesto predeterminato, rispettando la cultura del luogo. La biblioteca rappresenta il nuovo centro del quartiere Olaya, in rapido sviluppo, e si distingue nettamente dall’eterogeneo tessuto edilizio che lo circonda.
Il nuovo volume, quadrato, al centro di un parco urbano, appare aperto e luminoso e, a dispetto delle sue dimensioni imponenti, non “abbandona” il vecchio edificio, che ora è archivio e centro della conoscenza all'interno della nuova biblioteca. A firmarlo è lo studio tedesco Gerber Architekten che, oltre l'edificio, ha riprogettato il parco esistente, con ampi spazi di verde pubblico e piazze, creando una nuova unità urbana. Il progetto racchiude l’edificio esistente, combinandosi con esso in maniera inedita e seguendo i principi dettati dalla conservazione dei monumenti storici. La forma cruciforme è ora nascosta dall’ampliamento, dando origine a un edificio nell’edificio, mentre la cupola di copertura – originariamente in cemento, ora ricostruita in acciaio e vetro – continua a essere il simbolo della biblioteca. La copertura inonda di luce lo spazio per la lettura, creando un’atmosfera favorevole allo studio.
All’interno – come in una scatola del tesoro o in un magazzino del sapere – sono conservati i libri. I visitatori possono raggiungere l’area pubblica, collocata al terzo piano, attraverso delle passerelle accessibili dalla sala lettura. La nuova copertura è punteggiata di lucernari, sotto i quali sono applicate membrane in tessuto bianco della Sefar Group, leader in applicazioni tessili in architettura, che distribuiscono la luce in modo uniforme.
Al piano terra sono collocati l’atrio d’ingresso, spazi espositivi, un ristorante e una libreria.
Durante la notte, la facciata è illuminata con colori diversi, diventando una lanterna urbana. Il rivestimento funziona come schermatura solare, permettendo il passaggio di una quantità limitata di radiazione (pari al 7 per cento), e consente allo stesso tempo la permeabilità visiva. La combinazione di questo sistema con un impianto di raffrescamento a pavimento garantisce il comfort termico e riduce il consumo energetico, utilizzando tecnologie inedite nel mondo arabo. (Fabiana Cambiaso, Università La Sapienza) www.gerberarchitekten.de © Christian Richters © Gerber Architekten
Edoardo Croci
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