Ricehouse

Ricehouse è una realtà innovativa che persegue lo stimolo di cercare di cambiare il mondo. Il riso per ricehouse è la risorsa, l’opportunità per creare bellezza, lavorando con coerenza e competenza ma anche con la giusta dose di coraggio, passione e umiltà, perseguendo la terza via che permette di uscire dagli schemi comunemente accettati.

È possibile creare nuovi materiali destinati a un’edilizia sana attraverso l’organizzazione della filiera dei sottoprodotti del riso: un modo etico e innovativo impegnato a far tornare l’abitazione un organismo vivente. Ricehouse si presenta come collegamento tra la valorizzazione della materia prima e la sua concreta applicazione nel mondo edilizio. Una mission aziendale che pone completa attenzione alla sostenibilità, sviluppando un sistema di economia circolare.

Proponiamo strutture abitative concepite come ecosistemi naturali duraturi nel tempo. Realizzazioni sostenibili da un punto di vista economico, sociale ed ambientale.
I nostri prodotti e le nostre proposte sono il frutto di un percorso evolutivo, basato sull’unione tra tradizione e modernità, attraverso l’utilizzo di materiali naturali inseriti all’interno di processi industriali innovativi e certificati. Le caratteristiche principali offerte dai biocomposti spaziano dall’elevato isolamento termico e acustico, alla loro traspirabilità; di fondamentale importanza è la capacità di regolazione dell’umidità degli spazi abitativi.
Materiali sani, durevoli, del tutto riciclabili, estremamente ecologici e in grado di ridurre notevolmente i quantitativi di CO2 dall’ambiente.
L’obiettivo è quello di proporre un nuovo modello abitativo a un mercato sempre più attento e consapevole: un’alternativa sana ed efficiente all’utilizzo di materiali petrolchimici.

Il nostro team può supportare l’utente interessato nella fase di selezione dei materiali inseriti nella realizzazione architettonica, informando e consigliando soluzioni innovative e sostenibili.
“Vogliamo seguire una strategia comune nel rispetto dei requisiti richiesti dall’ONU. Facciamo ripartire una nuova architettura responsabile e consapevole, iniziando dall’agricoltura. Un’architettura che non cementifica, ma porta con sé la terza rivoluzione industriale”.