3°classificato Concorso Internazionale Progetta un Sorriso

3°classificato Concorso Internazionale Progetta un Sorriso
3° Concorso Internazionale per Interior Designers ed.2010-2011 3nd International Competition for Interior Designers ed.2010-2011 Il tema di questo Concorso “ Progetta un Sorriso ” verte sulla progettazione dello spazio interno del 7° piano dell’ Azienda Opedialiera Universitaria di Modena dove è sito il dipartimento Materno Infantile del Policlinico ove si trovano i reparti di Pediatria generale, Chirurgia Pediatrica, Day Hospital e Onco-ematologia Pediatrica. L’obiettivo è quello di rendere migliore, attraverso lo studio di spazi umanizzati, la qualità della degenza dei bambini in ospedale. Il progetto ha cercato di inserire sagome nuove ed inconsuete per un reparto ospedaliero, con le quali incoraggiare ed indurre i bambini a muoversi e a relazionarsi con gli altri, stimolandoli altresì nell’identificare tali forme con elementi che possano scaturire dalla loro “fantasia” ed “immaginazione”. L’eliminazione di “angoli retti”, spigolosi, rigidi, vuole essere interpretazione di una filosofia applicata ai luoghi di vita, applicata perché ritenuta “appropriata” al tema di ogni concezione progettuale; nel caso del progetto oggetto della presente tutto è dunque relazionato alla volontà, sicuramente comune ai più, di voler “abbattere” tutte le forme rigide che, nella mente dei creatori di questo studio, vengono ritenute “ostative” nei riguardi di una volontà di accoglienza “carezzevole” del piccolo paziente; la curva come onda, come superficie che non ha fine, una superficie non confinata in un semplice incrocio di due linee, una continuità visiva e cerebrale che aiuta l’ingresso a questo nuovo e, spesso, doloroso mondo. Una forma che ricorda la maternità, la rotondità di un grembo materno, che sempre ha trasmesso e trasmette serenità e senso di protezione, quella sicurezza che ognuno di noi, figlio di questo mondo, porta con sé come “bagaglio agevole” sin dalla nascita. Ed è già questo primo abbattimento di una barriera certamente non facile da superare, di una realtà che provoca, come già accennato, reazioni molteplici nella mente di un bambino. Tutto il progetto nasce dunque da una coscienza di “donazione” di affetto e di speranza, da un voler “coccolare” il piccolo paziente in una struttura altrimenti fredda e distaccata, per poter donare, al di là dei materiale e delle forme, quel “sorriso” che è stato tema dal quale non uscire mai. Un sorriso che ha spinto noi progettisti a realizzare questo nostro progetto nella piena consapevolezza di poter offrire un’idea, uno spunto, una “visione” personale del percorso di bimbi spinti dalla malattia ad attraversare uno sconosciuto mondo che deve e dovrebbe essere accoglienza e riguardo, al di sopra ed al di là di cognizioni distaccate e di roboanti convinzioni, uno spunto di riflessione che dovrebbe allargarsi ad ogni struttura ricettiva, sia essa per bambini che per adulti. Un “sorriso” donato con la coscienza di essere d’aiuto, un’ umana carezza tra le forti braccia della scienza.


Sabato, Gennaio 1, 2011 - 00:00

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