Restauro Conservativo del Portale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Anversa degli Abruzzi (AQ)

Restauro Conservativo del Portale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Anversa degli Abruzzi (AQ)
Luogo: Anversa degli Abruzzi (AQ) Anno di realizzazione: 2007 Committente: Parrocchia di San Marcello Papa nella Diocesi di Valva e Sulmona L’intervento pone l’attenzione su uno dei capolavori dell’architettura religiosa abruzzese, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie (1540-1587) ed in particolare il portale della facciata principale, che presentano preoccupanti fessurazioni e inclinazioni che potrebbero causare il distaccamento degli elementi lapidei decorativi, quali statue, fregi, ecc., causando un pericolo per la pubblica incolumità. Il prospetto deriva dalla facciata rettangolare aquilana (fig. 3); la grande muraglia di pietra di colore giallo, con pilone angolare sulla destra ed un campanile sulla sinistra, ha nel centro una finestra circolare ed un ingresso fastoso di scuola locale. Il portale è un grande vano arcuato con una mostra a grotteschi, intorno a cui si sviluppa un ordine corinzio con trabeazione risaltante sulle colonne addossate alla cortina. Sopra la trabeazione è simboleggiato un sepolcro dal quale esce il Redentore sorretto da due Marie; a destra vi è San Gerolamo traduttore della Bibbia, a sinistra Sant’Onofrio, eremita Tebaide di Egitto. Una scultura decorativa del Rinascimento napoletano riveste ogni parte con effetti di chiaroscuro esagerati e ne sormonta la cornice. In una candeliera della lesena di destra, una targa porta incisa la data 1540 che si riferisce all’esecuzione dell’opera, mentre, al di sotto della finestra circolare, una piccola lapide ricorda il nome di uno dei contribuenti alla spesa e la data della costruzione. Il materiale composito, come per gran parte degli elementi scultoreo-architettonici della zona, appartiene alla famiglia dei calcareniti tipici delle cave locali. E’ una roccia tenera appena cavata che con il tempo tende a presentare, per la sua conformazione, esfoliazioni, micro-fratture dovute anche agli sbalzi termo-igrometrici stagionali, inoltre, i prodotti della combustione dei veicoli sottostanti la piazza nei punti non interessati dal dilavamento pluviale, hanno permesso la formazione di croste nere che, oltre ad essere deturpanti volumetricamente e cromaticamente, causano la cosiddetta solfatazione della pietra con perdita di materiale originale. L’intervento di restauro conservativo è, quindi, iniziato con un preconsolidamento delle esfoliazioni previo utilizzo di silicato d’etile RC70 a pennello ed a siringa. Successivamente si sono rimosse le bende fissate con resina acrilica Paraloid B72, posizionate 2 anni fa durante il restauro del rosone sovrastante, per il fissaggio delle zone altamente degradate. Eseguite queste operazioni, si è proceduto con una pulitura chimica AB 57, sospesa con polpa di cellulosa rispettando tempi di contatto stimato intorno alle 3 ore e risciacquato con acqua deionizzata e spazzole di saggina. Sulle zone interessate da attacco biologico si è optato per l’utilizzo di Metadin in soluzione acquosa al 3% a pennello con tempo di posa di 15 gg. Successivamente si è micro sabbiato con sabbia silicea alla pressione variabile dalle 3 alle 5 atm. Le zone interessate dalle croste nere, gli spioventi, i marcapiani e le architravi superiori sono state imperniate con perni in vetroresina e fissate con resina epossidica bicomponente per la ricostruzione volumetrica delle coperture più aggettanti. Con retini opportunamente sagomati e fissati ai perni si è quindi ricostituito con malta idraulica ed inerti idonei per cromia i volumi di copertura. Le zone lesionate e distaccate sono state staffate in sotto livello con acciaio inox e resina bicomponente colabile. Le stuccature, realizzate dopo aver eseguito delle prove sottoposte alla verifica della Dott.ssa Anna Colangelo (Responsabile del Procedimento per la Soprintendenza), seguono regole dettate dalla normativa I.C.C.R.O.M del minimo intervento e ove possibile del sottolivello. Una lastra di piombo dello spessore di 3 mm è stata fissata a copertura della deposizione. In ultimo si è steso un protettivo di polisilossano RC 80 nebulizzato.


Lunedì, Aprile 16, 2012 - 22:02

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