10 Ottobre 2018

Disegnato dagli Architetti Paolo Brescia e Tommaso Principi di OBR, il nuovo ristorante sulla terrazza del Palazzo dell’Arte rappresenta, insieme al Padiglione “Arts & Foods” a cura di Germano Celant, una delle più rilevanti iniziative della Triennale di Milano per Expo 2015. Dopo aver restaurato la terrazza panoramica sopra il salone d’onore secondo il progetto originario di Giovanni Muzio, la Triennale di Milano offre al suo pubblico una nuova dimensione di ristorazione di qualità, curata dallo chef stellato Stefano Cerveni.

© Gianluca Di Ioia - La Triennale di Milano

Da sempre le esposizioni della Triennale di Milano hanno definito una sintesi tra design e sperimentazione architettonica; in tali occasioni il parco si trasformava in un plateau teatrale dei nuovi miti per l'abitare urbano e l'edificio di Muzio diveniva un mirabile dispositivo di promozione culturale.

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Il progetto di OBR, vincitore del concorso d’idee indetto dalla Triennale di Milano nel luglio 2014, interpreta la tradizione della Triennale con una soluzione leggera, rigorosa e dinamica. Il ristorante è pensato come una serra trasparente immersa nel verde e sospesa sul Parco Sempione, con una vista spettacolare del Castello Sforzesco e dell’intero skyline di Milano. Salendo sulla terrazza del Palazzo dell’Arte, si viene accolti da un orto aromatico concepito dal paesaggista Antonio Perazzi, dietro il quale si articola il padiglione vetrato del ristorante (33 x 5 metri), arretrato rispetto ai portali della facciata storica.

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La Triennale è da sempre un riferimento della vita sociale e culturale di Milano. Il ristorante come serra sospesa tra parco e città nasce dall’idea di valorizzare la terrazza del Palazzo dell’Arte come luogo di forte socialità urbana, spazio sensibile in perpetua evoluzione che interagisce in virtù degli scambi dinamici tra interno ed esterno” - Paolo Brescia e Tommaso Principi.

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 Il padiglione, completamente apribile su tutto il perimetro, è caratterizzato da una leggera struttura modulare in acciaio inox che consente un facile e veloce montaggio e smontaggio direttamente in situ, combinando tecnologie industriali con sapienza artigianale. Il disegno della struttura, ingegnerizzata da Buro Happold e Milan Ingegneria e realizzata dalla ditta Capoferri, riprende le geometrie delle campate storiche di Muzio.

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Una grande tenda mobile di 400 metri quadri fluttua sospesa sopra il padiglione vetrato. Aprendosi completamente su un lato, essa fa funzionare il padiglione come una serra bioclimatica termoregolante, con modalità d’uso differenti tra giorno/notte ed estate/inverno, e permettendo agli ospiti di pranzare riparati dal sole o di cenare sotto le stelle. Come una videoinstallazione, la tenda sospesa sulla serra si anima di immagini e di luci studiate da Guido Bianchi, rimandando agli eventi promossi da Triennale per Expo e offrendo ai propri ospiti un’esperienza unica tra alta cucina e design, sospesa tra parco e città.

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Il padiglione è lungo 33 metri, largo 4,7, alto 3 e ha una superficie di circa 150mq.

Il progetto architettonico è stato sviluppato da Paolo Brescia, Tommaso Principi e Andrea Casetto di OBR, con il supporto di Maddalena D’Alfonso, e prevede la realizzazione di un padiglione vetrato sopra la terrazza del Palazzo dell’Arte della Triennale di Milano, recentemente restaurato dall’arch. Alessandro Pedron.

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Edoardo Croci

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