Quattro le finiture classiche Planium, protagoniste di questo scenario.
Quattro grandi lastre metalliche per rappresentare le texture Planium: Rame spazzolato Planium è la prima tra le finiture in mostra a non farsi dimenticare, se consideriamo che la spazzolatura regala al metallo la qualità della lucentezza e del colore, che è appunto ramato, e si intravedono le onde vorticose tipiche degli spazzolati; laddove invece la satinatura regola in un senso più ordinato la seconda delle quattro lastre, un Acciaio Inox freddo, elegante, verticale, un po’ ieratico, stupendo nel contrasto con lo sfondo; la Tela, cioè la doppia satinatura, rende un vero e proprio oggetto di culto la terza lamina, un Ottone: come un tessuto intrecciato prezioso dal carattere antico, avvalorato ulteriormente da una cromia dorata. L’Ottone, che ha per sua stessa natura una nota verde che lo rende “freddo” rispetto all’oro, grazie ad una doppia satinatura acquisisce un colore più strutturato e caldo, meno luminoso ma più accogliente.
A completare l’idillio, e in qualche modo a chiuderlo, la Calamina sulla destra si presta naturalmente a una concezione di per sé già artistica. Perché? Per un connubio tra cromia che genera una tinta cangiante, mutevole nel tempo che in essa si attua spontaneamente. Il dominio del Blu come dell’Antracite lascia però spazio all’Avio, addirittura un sottofondo Magenta percepibile in alcuni punti: un metallo variegato e “complesso”, da scoprire con uno sguardo attento…
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