Palazzo Margherita-Bernalda (Matera) "Francis Ford Coppola resort"

Palazzo Margherita-Bernalda (Matera) "Francis Ford Coppola resort"
anno 2012, Bernalda (MT), progetto architettonico di restauro bioecologico, retrofit energetico e direzione lavori di una dimora storica destinata a residenza d’epoca a fini turistico-ricettivi. proprietà: mr. Francis Ford Coppola. Interior design: Jacques Grange. Palazzo Margherita, edificato tra il 1885 ed il 1892 su committenza dell’allora podestà di Bernalda, Giuseppe Margherita, rappresenta un pregevole esempio di architettura eclettica di fine ‘800, con uno schema planimetrico a due livelli, compatto all’esterno e articolato all’interno, ad ali laterali simmetriche che si sviluppano intorno al cortile centrale e si concludono con una quinta prospettica che inquadra il singolare giardino. Il palazzo, appartenuto da sempre alla famiglia Margherita e sottoposto a vincolo di tutela da parte della Soprintendenza, è stato acquistato nel 2006 dal celebre regista Francis Ford Coppola il quale l’ha voluto destinare a “residenza d’epoca” a fini turistico-ricettivi, essendo evidente il particolare pregio storico, architettonico, testimoniale e culturale della dimora. Palazzo Margherita rappresenta la quinta struttura ricettiva, nonché unica in Europa, della catena alberghiera di proprietà di Francis Ford Coppola; per certi versi è un ritorno a casa per il regista statunitense, il cui nonno emigrò appunto da Bernalda per l’America nel 1904. Il Resort, che si estende su un’area complessiva di circa 2500 mq è caratterizzato da nove suites (per un totale complessivo di 18 posti letto), di cui tre ubicate al piano terra e sei al piano nobile. Le suites del piano terra, differenti tra loro per tipologia e dimensioni, hanno un’ambientazione tipicamente mediterranea, in doveroso rispetto della destinazione originaria dei locali: sono degli ambienti dal sapore quasi bucolico, pervasi da una leggera patina decadente e nel contempo eleganti nella loro pristina semplicità; l’obiettivo è stato quello di conservare integralmente la tipicità rurale del luogo, assicurando comunque degli elevati livelli di comfort. Al piano nobile le sei suites, tutte differenti tra loro, sono invece connotate da ambientazioni raffinate e fuori dal tempo, alcune “a tema” basato su schemi storico-biografici in modo da conservare l’atmosfera di una nobile residenza ed offrire agli ospiti l’opportunità di una esperienza unica e affascinante. Vi sono preziose testimonianze storiche, affreschi ed apparati decorativi che evocano lo splendore dell’eclettismo di fine ottocento fino ad arrivare allo stile Moresco, al Neoclassico, al Barocco, al Liberty e all’Art-dèco. L’offerta ricettiva è completata, al piano terra, da alcuni ambienti comuni, come la cucina in stile tipicamente mediterraneo ed il “Cinecittà Bar”, wine-bar inspirato alle grandi dive e registi del cinema italiano ed, al piano primo, dalla reception, dal “family bar”e dal grande salone "neoclassico", che di sera si trasforma in sala cinematografica, con una raccolta di oltre 300 film italiani curata personalmente dal regista. L’aspetto più problematico dell’intero progetto di restauro è stato proprio quello di adattare un edificio antico, costruito per soddisfare comportamenti sociali di altre epoche, a standards qualitativi, funzioni ed abitudini differenti, tutelando le caratteristiche residenziali del fabbricato: l’obiettivo è stato, infatti, quello di interferire il meno possibile con l’integrità dello spazio originale, adottando una strategia progettuale capace di sfruttare la disponibilità all’adeguamento della dimora storica, mantenendone il valore documentario e rendendola più felicemente utilizzabile; a tal fine è stata mantenuta l’autenticità di ogni suo componente senza sottrarsi al compito di realizzare un organismo vivo e disponibile per i nuovi usi di dimora storica a fini turistico-ricettivi. Si è quindi cercato di salvaguardare le qualità tipologiche e costruttive dell'organismo originario mediante un’ampia valorizzazione della permanenza dei segni e delle stratificazioni storiche, considerando il vettore tempo non più con una connotazione negativa, ma come un vero e proprio elemento di sovrascrittura sul fabbricato. Mediante tale approccio, le alterazioni cromatiche dei materiali, la patina del tempo e lo stesso invecchiamento hanno costituito un valore estetico aggiunto, fermo restando che tutti gli interventi di restauro sono stati indirizzati ad evitare il progressivo degrado degli stessi e, comunque,a valorizzare gli elementi originari: ad esempio, in seguito ad un’attenta analisi stratigrafica ed adeguati saggi di pulitura eseguiti sul prospetto principale e sugli apparati decorativi parietali e di alcune volte affrescate del piano nobile,si è provveduto ad un puntuale ripristino di tutte le decorazioni originarie, attraverso un adeguato intervento di discialbo manuale dello strato pittorico soprammesso nel precedente intervento di restauro eseguito intorno agli anni 40. Tutti gli interventi sono stati realizzati limitando il più possibile il ricorso a materiali di “sintesi chimica” ed, in particolar modo, a leganti di tipo cementizio, sia per ragioni di ordine chimico, fisico e meccanico che, soprattutto, per garantire l’adeguata “reversibilità” e biocompatibilità ambientale. Nel dettaglio, i protocolli operativi di intervento, riguardanti le opere di consolidamento, di restauro e risanamento, si sono basati: Su un approccio progettuale basato sui criteri della bioedilizia e della tradizione costruttiva locale. Su l’utilizzazione di materiali “reversibili” ed “ecologici”, compatibili con i costituenti originari del manufatto e con le esigenze di salvaguardia ambientale. Sull’utilizzazione di tecnologie ed impianti a basso impatto ambientale finalizzati, sia al miglioramento del benessere termo-igrometrico, che al contenimento dei consumi energetici. L’impiego di materiali tradizionali il più possibile compatibili con i costituenti originari dell’edificio è stato necessario non solo per mantenere il valore storico del palazzo, ma anche come metodo tecnicamente appropriato per ripristinare le condizioni soddisfacenti di vivibilità e di comfort degli ambienti interni.

Sunday, August 26, 2012 - 11:51

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