SERIATE "CENTRAL PARK"

SERIATE "CENTRAL PARK"
MEMORIA E FUTURO Le prime scelte progettuali si sono affermate contestualmente al sopralluogo pubblico: la potente suggestione evocata dagli edifici industriali, oggi dismessi, non poteva essere ignorata. Il lavoro è strumento di crescita personale e collettiva, è un bisogno individuale e sociale, è un fattore di identità culturale. Il luogo del lavoro è la rappresentazione fisica di questi valori. Come un paesaggio naturale o un monumento storico non deve ingessarsi ma neppure Per queste ragioni abbiamo scelto di conservare alcuni elementi particolarmente simbolici ma anche efficacemente convertibili in un nuovo ruolo: la palazzina ed il portale di ingresso; uno dei numerosi volumi stereometrici che caratterizzavano l’originario insediamento; le impronte ipogee lasciate dalla rimozione dei principali “prismi” edilizi esistenti; l’edificio delle tramogge di cui colpiscono la suggestiva cavea spaziale e le tramogge stesse, forse l’elemento tecnico-architettonico più espressivo e rappresentativo esistente in loco. L’edificio tramogge occupa uno spazio urbano strategico che lo pone a stretto contatto con rilevanti emergenze civiche: l’auditorium con la sua piazza, la piscina, gli impianti sportivi all’aperto e, in adiacenza a questi, il parco che costeggiando il fiume si amplia nel Parco Regionale del Serio. L’edificio tramogge gode di visibilità da un’ampia area cittadina; questa circostanza, unita alle sue peculiarità architettoniche, ne fanno un marker urbano di riferimento ed orientamento per un ampio ambito dell’area sud di Seriate. Il progetto prevede di sovrapporre, a questo “segno”, un nuovo volume traslucido, una “lanterna” in cui troverà spazio un ristorante e che fungerà da simbolo, riferimento e richiamo per il nuovo insediamento, per le nuove attività pubbliche in esso contenute e per il centro civico e sportivo che già esiste alla sua base. PERMEABILITA’ MORFOLOGICA E FUNZIONALE DEL COMPARTO La forma dell’area, la disposizione degli accessi e, soprattutto, la tipologia e la collocazione degli insediamenti confinanti hanno determinato le principali scelte urbanistiche. I confini ovest e sud-ovest si presentano come particolarmente impermeabili, sia per destinazione d’uso (residenze private) sia per morfologia architettonica (una diga edilizia composta da corpi trasversali e sovrapposti). Lungo il confine nord (non ancora edificato) sono previsti quattro corpi edilizi disposti a pettine, quindi visivamente permeabili, che potrebbero comprendere destinazioni commerciali e, quindi, di pubblico accesso. Il confine est si affaccia per un tratto alla via pubblica mentre per un altro tratto ne è diaframmato da edifici residenziali e commerciali. All’angolo tra i lati nord ed est si sviluppa un’ampia piazza urbana delimitata a nord dalla nuova rotonda viaria che da anche accesso al comparto. Il confine sud, favorito dalla contiguità con il teatro, gli impianti sportivi ed il parco, presenta le interrelazioni più interessanti nei riguardi della vitalità urbana. Nell’ambito dell’area sono state individuate due direttrici strutturali a transito ciclopedonale: _un percorso ambientale che congiunge, in linea retta, la zona dell’ex edificio tramogge con la piazza posta in prossimità della nuova rotonda; _un percorso urbano che, come una grande “U” abbracciante il parco centrale, si sviluppa, al piano terra, lungo i lati sud, ovest e nord corredato di spazi commerciali, terziari e dal mercato coperto. L’IMPIANTO URBANISTICO, ARCHITETTONICO E FUNZIONALE La cortina edilizia in progetto si addensa lungo i lati ovest e nord-ovest proprio laddove gli insediamenti confinanti sono altrettanto impermeabili e concentrati. In questo ambito prevale la residenza ai piani superiori mentre al piano terra trovano luogo spazi commerciali e terziari che potranno essere connessi alle abitazioni (case studio per artigiani e singoli professionisti). Le abitazioni si sviluppano dal primo piano (fatti salvi gli eventuali collegamenti in duplex o triplex con i locali studi o laboratori siti ai piani terra). La privacy è assicurata da un’ampia piastra terrazzata (giardini sospesi), al livello del primo piano, questa funge da spazio giardino condominiale oltre che da diaframma visivo rispetto al parco pubblico. La piastra si estende, come pura copertura senza sovrapposizione di edifici, lungo il lato nord. Questo tratto di copertura, formalmente corrugata a “fisarmonica”, offre ospitalità al mercato coperto che, tuttavia, potrà parzialmente estendersi anche sotto i “giardini residenziali sospesi”. La copertura nord, più leggera, trasparente, permeabile ed ariosa rispetto a quella che funge da giardino residenziale, si protende fino alla nuova piazza urbana all’angolo tra le Vie Marconi e Da Giussano, in questo modo fungerà da interfaccia tra il nuovo parco interno all’area ed il futuro insediamento (probabilmente commerciale) che sorgerà lungo Via Da Giussano. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE ED URBANA “Sostenibilità” è un concetto assai complesso, certamente non contenibile nei soli argomenti relativi alle fonti energetiche, ai materiali di costruzione, all’orientamento solare. Pertanto, fatti salvi i temi relativi all’uso di fonti energetiche non inquinanti ed esauribili (nello specifico quelle solari e geotermiche) e di materiali rigenerabili (legno, fibre naturali, ecc), per quanto concerne il migliore orientamento solare questo può essere soggetto, come nel caso specifico, a mediazioni con le condizioni imposte dall’impianto urbano. La coerenza dell’inserimento ambientale urbanistico è certamente prevalente sul beneficio di un’ottimale esposizione solare che, grazie ad idonei accorgimenti tecnici costruttivi, è più facilmente compensabile di quanto viceversa risulterebbe alla città a seguito di una violenta frattura urbanistica. L’orientamento degli edifici residenziali deriva, infatti, dalle considerazioni urbane espresse nel paragrafo precedente, la non ottimale esposizione solare di alcuni alloggi troverà adeguata compensazione in un appropriato dimensionamento delle aperture e delle stratigrafie costruttive. SERIATE “CENTRAL PARK” Il cuore dell’intervento è il parco pubblico. Gli edifici, siano essi nuovi o recuperati, sono situati in prossimità del perimetro dell’area. Al centro del comparto si alternano piantumazioni e vasche di allevamento delle specie vegetali acquatiche ed ittiche. Vasche d’acqua o piazze ipogee si ricavano anche dall’impronta degli edifici pre-esistenti e demoliti la cui trincea permane come traccia tangibile in memoria del precedente impianto industriale. Il parco entra a tutti gli effetti a fare parte integrante di un sistema di spazi pubblici aperti e naturali che comprende impianti sportivi, parco agricolo, fiume Serio. Costituisce una propaggine di questo sistema attestato ai margini del nucleo storico e fatto di parchi, piazze pubbliche attrezzate, edifici di carattere culturale, ludico, educativo, sportivo. Un sistema civico e di svago che valorizza le strutture già esistenti integrandosi organicamente ad esse. RESIDENZA E/O SOCIAL HOUSING Gli edifici residenziali, che formano parte della corona intorno al grande parco centrale, sono strutturati in modo da soddisfare diverse esigenze abitative, sia riferirete al mercato immobiliare commerciale, sia a quello di matrice sociale. In particolare quest’ultimo, per meglio rispondere ai requisiti di varietà e complessità della domanda, può includere più variegati bisogni tipologici e dimensionali: case studio o case laboratorio, famiglie solidali, famiglie giovani o numerose, anziani disabili, mamme di giorno, ecc. Per quanto attiene le case studio o laboratorio per singoli professionisti, le abitazioni saranno duplex o triplex con locale di lavoro al piano terra e direttamente accessibile dallo spazio pubblico. La corrispondente abitazione si svilupperà, con connessione interna, dal piano primo. LANTERNA E TRAMOGGE D’ACQUA DOLCE L’edificio tramogge assume un ruolo particolarmente significativo, già in parte motivato nei paragrafi precedenti. La destinazione futura è strettamente connessa all’idea di valorizzazione ambientale vegetale ed ittica illustrata nel successivo paragrafo. L’edificio, facendo leva sulla disponibilità idrica fornita dal fiume Serio, conterrà spazi ludici, culturali-didattici e commerciali; sarà, per tipologia, unico nel suo genere: un efficace strumento di promozione turistica ottimizzabile, tra l’altro, con i flussi promossi dal vicino aeroporto di Orio al Serio. In questo spazio si potrà acquistare pescagione e specie vegetali acquatiche direttamente coltivate ed allevate in loco; sarà possibile realizzare un acquario di acqua dolce (unico nel suo genere in Italia) e si potranno consumare i prodotti stessi nel ristorante panoramico contenuto nella nuova “lanterna” realizzata sulla sommità. Il ristorante è un punto di osservazione privilegiato sui parchi confinanti, sul fiume Serio, sul comparto e sull’abitato di Seriate ma sarà innanzitutto, esso stesso, un marker urbano pubblicitario ben visibile e caratterizzante per tutta l’area urbana sud della cittadina. L’edificio delle tramogge, così rinnovato, si avvantaggia di una posizione strategica che lo vede a ridosso del teatro cittadino ed a “porta” di ingresso del nuovo comparto. Diventa naturale, in questo punto, immaginare una nuova piazza che coniuga gli spazi della cultura con opportunità ludiche e sportive, il tutto validamente supportato da un contesto ambientale “naturale” fatto di ampi spazi aperti e vegetazione. L’ACQUA, UNA RISORSA SUL “SERIO” Il progetto di riconversione di un’area attualmente occupata da una struttura industriale dismessa, attraverso i nuovi elementi (tra cui le vasche esterne e l’acquario) possono cambiare il rapporto della città con il fiume Serio. Infatti, nel corso del XX secolo l’acqua è stata vista principalmente come una risorsa da sfruttare per attività produttive e industriali, sottraendola dal naturale corso del fiume e costringendola tra argini cementati o comunque artificializzati, facendo così perdere al corpo idrico le sue peculiari caratteristiche ambientali ed ecologiche. In questi ultimi anni però, è cresciuta la consapevolezza che l’acqua non è solo una risorsa da utilizzare a fini produttivi ma è anche un elemento da salvaguardare, in quanto possiede un valore intrinseco sia dal punto ecologico, che paesaggistico ed ambientale, tale per cui rappresenta l’habitat naturale di molte forme di vita, sia terrestri che acquatiche. Il progetto vuole ripristinare per quanto possibile la concezione di acqua e di fiume, in una zona altamente compromessa dal punto di vista della naturalità. Se da un lato l’intervento proposto ha voluto mantenere tracce importanti delle attività industriali passate, dall’altro lato vuole realizzare una sorta di elemento di espansione del corso d’acqua, ossia un ambiente legato all’acqua (come può esserlo un’ansa o un meandro) sulla terraferma; tutto ciò ricreando un percorso caratterizzato da elementi fluviali ed elementi tipici degli ambienti ripariali. L’AREA APERTA Il confine d’area è segnato da un canale alimentato dalle acque del Serio e caratterizzato da sponde artificializzate; queste ultime verranno rinaturalizzate e la sistemazione del canale ripristinerà, oltre alla funzionalità ecologica, anche un rapporto diretto andato negli anni perduto tra i fruitori e il corso d’acqua. All’interno dell’area verranno create delle vasche (ricavate nelle impronte lasciate dagli edifici demoliti) in cui si realizzeranno ecosistemi acquatici di acqua dolce arricchiti con la vegetazione tipica degli ambienti umidi, attraverso la piantumazione di specie macrofisiche. L’ACQUARIO NELL’EX EDIFICIO TRAMOGGE L’acqua prederà vita nell’acquario d’acqua dolce che dovrà innanzitutto diffondere una maggiore conoscenza degli habitat preferenziali, traendone informazioni sul loro comportamento e sulle relazioni che essi contraggono con l’ambiente che li ospita, così da apprezzare il vitale legame che intercorre tra biocenosi e biotopo. Per questo si è ipotizzato di suddividere l’acquario in diverse sale espositive, ognuna dedicata alla ricostruzione di un determinato biotopo e del suo tipico popolamento ittico, o allo sviluppo di una particolare tematica. Potrebbero, infatti, essere ricostruiti, con cura ed attenzione ai dettagli, i principali ambienti acquatici tipici del Nord Italia ed in particolare della provincia di Bergamo, così da evidenziare gli adattamenti di natura anatomica e comportamentale dei pesci che li caratterizzano alle diverse condizioni idriche e morfologiche dei vari habitat: ne deriverà un viaggio ideale che, iniziando dai laghi alpini e dai piccoli e turbolenti ruscelli d’acqua che si formano in montagna, si concluderà con le popolazioni ittiche proprie degli ampi tratti fluviali a corso lento presenti in pianura, per passare poi ai laghi dell’area bergamasca e più in generale prealpina. La presenza di una simile struttura dovrebbe avere un profondo ed intrinseco valore educativo oltre che ricreativo: uno dei suoi scopi principali deve essere, infatti, l’introduzione dei visitatori alle meraviglie dei nostri ecosistemi naturali, sensibilizzando la coscienza pubblica sulla necessità di salvaguardare e conservare i tesori delle nostre acque e fornendo una nuova concezione del mondo naturale, in cui ogni piccola parte gioca un ruolo fondamentale per il mantenimento del fragile equilibrio ecologico. La funzione dell’acquario dovrà dunque trascendere il semplice impatto scenico: la sfida è quella di diventare uno strumento di comunicazione e di riflessione, oltre che di divertimento e di piacere. Con questa proposta programmatica si vuole suggerire un ruolo esclusività a questo intervento. L’esclusività è la premessa per qualsiasi prodotto che ricerchi il successo anche imprenditoriale. L’acquario è una sorta di motore conoscitivo ma anche economico sul quale innestare un sistema organico di attività, alcune promozionali, altre più prettamente commerciali (vendita prodotti, bookshop, corsi di formazione, ristorazione.) Per ottimizzare questa macchina è consigliabile l’inserimento di strutture didattiche, per così dire accessorie, alle sale espositive, come: • SALA CONFERENZE, con dotazioni multimediali per l’organizzazione di simposi scientifici e convegni riguardanti la gestione e lo studio degli ecosistemi d’acqua dolce; • AULE DIDATTICHE con dotazioni multimediali e materiali didattici in campo idrobiologico, destinata alla scuola elementare e media inferiore nella quale saranno svolte lezioni di ecologia acquatica ed educazione ambientale; • LABORATORIO DIDATTICO, attrezzato per esercitazioni in campo idrobiologico rivolte ai livelli di istruzione di cui sopra; • LABORATORIO DI RICERCA, nel quale il personale scientifico dell’acquario potrà svolgere ricerche di base sull’ittiofauna e sull’ecologia dei sistemi acquatici; • BIBLIOTECA MONOGRAFICA destinata alla consultazione sia di libri e di riviste scientifiche indirizzate ad un pubblico specializzato, sia di opere divulgative sempre nell’ambito delle “scienze delle acque”; • SALA PER MOSTRE TEMPORANEE ED ESPOSIZIONI, che potrebbe ospitare anche mostre itineranti o concorsi di pittura e fotografia indetti dall’Acquario stesso. Questa area, posta al termine del percorso, potrebbe essere altresì dedicata allo sviluppo di varie tematiche o curiosità legate al mondo acquatico. EDIFICIO PUBBLICO E PIAZZA CIVICA Piazza civica è stata denominata la piazza che prospetta la nuova rotonda e che funge da attestamento della direttrice “ambientale/naturale” proveniente dal fiume e dal Parco Regionale del Serio; direttrice che, grazie al nuovo parco in progetto, raggiunge la piazza in argomento facendo della medesima la porta di accesso per chi provenga dal centro dell’abitato. Su questa piazza si insediano i 1500 mq di funzioni pubbliche da cedersi. La piazza civica è il luogo ideale per la visibilità e rappresentatività di questi spazi. La superficie è raccolta in due edifici (non distanti tra loro e quindi eventualmente collegabili a ponte); ad est la palazzina uffici storica prospettante la Via Marconi, ad ovest l’edificio esistente sul lato destro entrando dal portale attuale; quest’ultimo, di cui si è scelto simbolicamente di mantenere lo scheletro strutturale, potrà essere variamente innestato di nuovi volumi abitabili in legno la cui forma e composizione corrisponderanno alle esigenze funzionali che saranno individuate. L’obiettivo è un “meccano” adeguabile a qualsiasi esigenza, dalla più articolata alla più semplice e compatta. La vivibilità “ogni tempo” della piazza è favorita dall’ombreggiamento estivo e dal riparo meteorico di una copertura leggera la cui forma (triangolare) accompagna e concilia gli allineamenti dei due edifici laterali. PARCHEGGI PUBBLICI E PRIVATI I parcheggi si dividono tra quelli di superficie e quelli sotterranei. I parcheggi di superficie sono situati in prossimità degli edifici di maggiore importanza nell’angolo sud-est dell’area e prevedono la riorganizzazione ed estensione di quelli qui già esistenti. I parcheggi sotterranei (uno pubblico e due riservati alle residenze) prevedono due punti di accesso, uno dalla nuova rotatoria all’angolo tra le Vie Marconi e Da Giussano, l’altro in corrispondenza del parcheggio pubblico di superficie alle spalle del teatro e dell’edificio delle tramogge. Il parcheggio pubblico è raggiungibile da entrambi gli ingressi menzionati, è possibile prevederne il raddoppio con la realizzazione di un secondo livello interrato pur garantendone, al contempo, l’ariosità e la luminosità grazie ad un’ampia corte-cavedio interna e piantumata. I parcheggi riservati ai residenti sono accessibili dalla nuova rotatoria attraverso un breve percorso intubato che, al livello -1, disimpegna le autorimesse senza interferire con il soprastante progetto del parco.

Monday, July 15, 2013 - 11:57

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