Riqualificazione Funzionale Ex Farmacia Abbazia di Santo Spirito al Morrone - Sulmona (AQ)

Riqualificazione Funzionale Ex Farmacia Abbazia di Santo Spirito al Morrone - Sulmona (AQ)
Luogo: Sulmona (AQ) Anno di realizzazione: 2012-2013 Committente: Parco Nazionale della Majella L’intervento di restauro, riguarda alcuni locali della porzione del complesso dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone in Sulmona (AQ), in uso da parte dell’Ente Parco Nazionale della Majella, ed in particolare: al piano terra, l’area attualmente destinata ad ingresso della sede ove è ubicato il dipinto murale raffigurante S. Michele Arcangelo, oggetto del restauro; al piano primo, il locale anticamente destinato alla Farmacia della Abbazia, ove si intende procedere al restauro del mosaico in graniglia e degli apparati murari interni, oltre al restauro di alcuni elementi lignei facenti parte di arredi da riassemblare e ricollocare in un altro ambiente. Per quanto riguarda il dipinto murale (sec. XVIII), presumibilmente realizzato con terre sciolte in un legante acquoso e calce, appariva abraso da un maldestro tentativo di restauro architettonico precedente. La pellicola pittorica su gran parte del figurato, era stata asportata con raschietti di tipo edile e la superficie risultava macchiata da pittura acrilica e fissativi con cui erano state trattate le superfici adiacenti. Dopo aver rimosso delicatamente a bisturi queste macchie, si è provveduto a rimuovere le polveri di deposito con gomme wishab morbide e si è provveduto al fissaggio della pellicola pittorica con microacril nebulizzato. Si è poi proceduto ad un consolidamento di profondità a siringa, realizzato con malta Torraca, preceduta da un veicolante acquoso composto da acqua ed alcool. Nella parte bassa del dipinto, è stata rimossa una stuccatura non coeva di tipo cementizio, che occultava una porzione del dipinto. Successivamente si è provveduto ad una stuccatura con malte idrauliche ed inerti idonei alle aree da risarcire. I neutri, dove non era prevista una reintegrazione ad acquerello, sono stati realizzati in sottolivello e “fratazzati”, mentre le piccole lacune che dovevano accogliere il colore sono state eseguite a livello con la stessa tessitura del dipinto. È stato eseguito un ritocco a tratteggio in sottotono, con colori Windsor & Newton. Per la protezione finale, è stata scelta una nebulizzazione leggera di paraloid B72 al 2% in white spirit. Il pavimento in graniglie, sito nell’ex farmacia della Badia morronese, presentava lacune di grosse dimensioni, dovute alla perdita di legante del substrato, e una consunzione della malta extrafina finale dell’intonachino levigato. Lungo le tre pareti della antica farmacia, è ben visibile il piano di calpestio originale, realizzato con mattoni in cotto. Quest’ultimo, occultato dai mobili della farmacia del complesso monastico, seguiva il perimetro ad una decina di cm più in basso e risultava lacunoso e discontinuo. Dopo aver rimosso le stuccature cementizie, frutto di cattivi interventi dei restauro precedenti, si è provveduto al consolidamento del substrato, con imbibizione di silicato di etile sino a rifiuto. I bordi, opportunamente scontornati, sono stati fissati con resine acriliche in emulsione, per permettere di reintegrare le lacune senza causare danni alle aree perimetrali. In seguito, si è proceduto con una pulitura dell’intero piano di calpestio, con acqua e desogen al 3%, utilizzando spazzole di saggina e risciacquando, con spugne ed aspiratori, tutte le sostanze depositate negli interstizi logorati dell’intonachino finale. Il mattonato è stato smontato parzialmente con la tecnica del cuci-scuci e il piano di allettamento dei mattoni in cotto, e reso solido con la stesura di una malta realizzata con calce idraulica e pozzolana. I mattoni mancanti sono stati ricostruiti, con polvere di cotto e resine epossidiche, simili per cromia tessitura e dimensioni agli originali, e collocati nelle aree mancanti. Le lacune del pavimento in graniglie, dopo essere state scontornate, consolidate e pulite, sono state risarcite con la tecnica della semina, seguendo i motivi geometrici policromi del pavimento, con malte idrauliche cromaticamente simili all’originale e con graniglie idonee per dimensioni, quantità cmq, e tipologia lapidea. Successivamente, con mole a tazzetta di grane crescenti, si è consumato l’intonachino sino a raggiungere le quote perimetrali del pavimento originale. Il pavimento in mattoni, è stato stilato con malta idraulica ed inerti idonei, protetto con uno strato di sacrificio steso a pennello, composto da cere microcristalline in white spirit, ed infine lucidato. Il pavimento in graniglie, invece, è stato trattato con monospazzola sino a grana 300 mesh, per compattare e lucidare la superficie finale, rispettando la rifrazione alla luce tipica di questi manufatti. Ad ultimazione dei suddetti lavori di restauro del locale destinato ad ex farmacia, si è provveduto allo smontaggio da un altro ambiente, e al rimontaggio nella stanza che originariamente lo ospitava del mobile iin noce dell’antica farmacia. Il mobile si sviluppava in origine sui tre lati dell'ambiente, con soluzione di continuità visiva nei due angoli; strutturalmente risulta composto da tre sezioni principali tutte in essenza di noce: – un mobile base completo di zoccolatura liscia, sportelli, paraste e cornice superiore; – una sezione mediana completa di sportelli e paraste di giunzione; – un cornicione superiore a più livelli. Il mobile era stato montato provvisoriamente, scomposto in tre pezzi, mentre il rimontaggio in sede definitiva, vede il ricollocamento del mobile unico sui tre lati della stanza. Per lo smontaggio, gli operatori, si sono avvalsi di un ponteggio su ruote vista l'importante altezza dell'opera, scomponendo il mobilio dall'alto verso il basso. Ogni particolare smontato, è stato catalogato per consentirne l'immediato riconoscimento in fase di rimontaggio; anche i ripiani interni sono stati asportati e numerati. Ogni parte del mobile è stato smontato e posizionato lungo il corridoio adiacente alla sala ospitante. La differenza estetica tra le porzioni laterali e quella centrale del mobile, sta nei terminali dei primi; infatti queste sezioni, presentano una chiusura sagomata verso il muro posto alle loro spalle, costituito da pannellature curve sempre dotate delle stesse cornici presenti nelle altre componenti del mobile. I lavori di restauro della pavimentazione in graniglia, e del mattonato originale posto sui lati della stanza, per il quale non è stato previsto lo smontaggio per il livellamento del piano, al fine di conservarne l'originalità. Tale scelta ci ha costretto, in accordo con la Soprintendenza, a realizzare una pedana ex novo che vada a recuperare il livello ecessario alla posa del mobile; a tal proposito precisiamo che le discrepanze di livello hanno raggiunto anche i 10 cm da un angolo all'altro della sala. La pedana è stata realizzata con una struttura portante realizzata con morali di castagno dello spessore di 5 cm che è stata livellata mediante l'inserimento di cunei e spessori ove necessario, successivamente sono state fissate sulla stessa, delle tavole in castagno dello spessore medio di 2,5 cm sagomate secondo l'andamento del mobile, che hanno costituito la vera e propria pedana. Il rimontaggio dell'opera, è stato effettuato seguendo a ritroso, tutte le operazioni eseguite per lo smontaggio. Si è quindi partiti dal posizionamento di tutte le “basi” sulla nuova pedana realizzata cercando l'avvicinamento degli angoli che è leggermente cambiato, visto che il nuovo intonaco sulle pareti ha ristretto la stanza; gli angoli infatti, prevedevano l'inserimento di due porzioni lisce di tavole poiché le diverse parti del mobile, centrale e laterali, non aderivano tra di loro, eccezion fatta per il cornicione superiore, già in origine. Una volta raggiunta la posizione definitiva, tutte le “basi” sono state fissate tra di loro allo scopo di ottenere un unico corpo che ospiterà le parti alte. Le parti superiori, private degli sportelli in fase di smontaggio, sono state gradualmente posizionate sopra le basi e successivamente fissate tra di loro e alle basi stesse. In questo caso, all'altezza degli angoli, si è proceduto a riutilizzare, con le dovute modifiche, le tavole originali che davano continuità all'opera. Infine il cornicione superiore è stato rimontato per completare l'opera. Si è proceduti ad un rinnovo della finitura superficiale con cera e piccoli ritocchi dove necessario. Al piano primo, è stato realizzato il restauro conservativo degli arredi lignei presenti all’interno del locale ex Farmacia, da ricollocare, successivamente al loro recupero, in uno dei corridoi del complesso in uso all’Ente Parco. L'arredo si presentava in uno stato di conservazione pessimo e con porzioni mancanti anche di notevole importanza; era costituito da 27 stalli verticali in noce massello con doppia bugna (superiore e inferiore), separati da paraste lisce, cornici e cornicione in stile e struttura portante in legno di abete e castagno; questi erano posizionati sopra una seduta fissa realizzata con tavolato di noce massello sorretta da piedi intagliati e sagomati in maniera tondeggiante. In corrispondenza delle paraste lisce, in origine erano presenti delle colonne in legno massello con relative basi; sia la totalità delle colonne che gran parte delle basi erano mancanti al momento del prelievo. Gli arredi lignei, nella loro totalità, hanno subito un intervento di restauro per recuperarne l'aspetto e per consentirne il rimontaggio nella nuova sede, che ci ha obbligato a modificare in parte l'architettura originale degli stalli, per consentirne l'installazione in un ambiente diverso. L'intervento ha visto in primis una fase di pre-consolidamento di gran parte delle cornici visto che la colla originaria che le fissava, aveva ormai perso ogni mordente, successivamente, sono iniziate tutte le fasi relative alla pulitura e alla spolveratura delle superfici mediante l'utilizzo di pennelli a setola morbida e aspiratori. Si è proceduti alla disinfestazione, in cabina anossica, di tutte le parti con un trattamento ecologico che vede lo stoccaggio in cabina ermetica dalla quale viene progressivamente estratto l'ossigeno e introdotto azoto, operazione questa che consente la totale mortalità degli agenti infestanti in tutti i loro stadi di crescita, dall'uovo all'insetto adulto. La struttura portante ha subito una revisione completa e una sostituzione di parti logorate o danneggiate che potessero creare problemi di stabilità dell'opera, poi sono state realizzate delle cornici in legno di noce con lo stesso profilo delle originali (operazione resa possibile solo grazie alla realizzazione di frese sagomate a mano); queste cornici hanno sostituito le originali nelle porzioni danneggiate o mancanti e dove ce ne fosse più bisogno. Viste le modifiche necessarie al rimontaggio nella nuova sede, sono state realizzate anche porzioni ex-novo in legno di noce massello. Le superfici sono state pulite dai depositi incoerenti, depositati con il tempo, mediante una pulitura meccanica e con solventi che, grazie all'utilizzo di piccole spatole, alcool e solventi tensioattivi, hanno permesso il riaffiorare della superficie originaria senza però intaccarne la patina. La parte bassa comprendente la seduta e i relativi supporti, si presentava con importanti parti di seduta e di “schiena”, completamente mancanti; si è proceduti, sempre su indicazioni della Soprintendenza, al rifacimento ex-novo delle stesse in ugual tipo di legno. La composizione originaria del coro, vedeva la presenza di due “angoli” per consentirne il montaggio a ridosso delle tre pareti di una stanza, mentre dopo l'intervento, il coro è stato suddiviso in tre parti per poter essere collocato in tre punti diversi dell'edificio. Questa operazione ha comunque tenuto conto del frazionamento originale per evitare tagli e_o rimozione di parti autentiche. Dopo un primo pre-assemblaggio effettuato in laboratorio per consentire il posizionamento giusto delle varie cornici presenti nelle zone di contatto tra le varie parti, si è provveduto ad effettuare prima una reintegrazione di tutte le lacune con stucco o mediante l'inserimento di sfilze o tasselli, poi la lucidatura con gommalacca e cera raccordando tutte le lacune che mostravano perdite di colore o abrasioni.

Monday, November 11, 2013 - 22:44

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