TEATRO COMUNALE, Calcata (VT), Italy

TEATRO COMUNALE, Calcata (VT), Italy
Un opera architettonica che si inserisce in un tessuto sociale e culturale, per potenziare le risorse disponibili e per destare maggior rispetto ed interesse verso il legame con il territorio. In queste immagini appaiono, in netti modelli formali architettonici, gli stilemi di natura funzionalista, ovvero razionalista, su cui era stato fabbricato l’edificio preesistente. Gli stessi fabbricati intorno presentano tipologie formali e funzionali che restano perfettamente omogenee a quelle dell’intervento in oggetto, incentrate sul funzionalismo, sulla “palazzina romana”, che, sin dalla seconda metà del novecento, non è altro che lo sviluppo, in piena chiave edilizio-residenziale, dell’Architettura Razionalista Italiana. Anche se alcuni degli stabili urbani non siano stati ancora completati nella loro realizzazione conclusiva, una volta sistemati con rivestimenti ed ulteriori completamenti di “microarchitettura”, presenteranno aspetti, sia plastico-geometrici netti, puri e distinti, sia colorazioni dominanti sul bianco e sulla terracotta, rispettivamente del travertino e del mattone romani. Questi materiali, coloriture ed intonaci di rivestimenti, sono destinati a rimanere a lungo nel tempo, ricoprendo le parti in tufo, c.a. e tamponature in forati, rendendo così le abitazioni estremamente più garanti in risparmio energetico/igiene/durevolezza, tanto per stabilità e deterioramento, degli edifici, quanto dall’emergenza radon e così via dicendo. Non sono previsti effetti conseguenti alla realizzazione dell’opera, se non di miglioramento percettivo e scenico del luogo, di utilizzo come luogo sociale, di sviluppo culturale ed aggregativo, collocandosi, inoltre, urbanisticamente, in un area laddove vi è notevole necessità di un luogo che risponda a tali richieste sociali e culturali della cittadinanza. La realizzazione del nuovo fabbricato consentirà il miglioramento della funzionalità complessiva della zona. Non meno importante risulta l’interesse dell’Amministrazione Comunale di creare un centro di livello locale che rappresenti un punto significativo sotto l'aspetto sociale per la popolazione residente: a tale riguardo il progetto si inserisce in un piano di opere di urbanizzazione già realizzato, fra cui una piazza, spazi aperti arredati e pavimentati, viabilità, servizi e parcheggi pubblici. Pertanto il progetto rientra nell’obiettivo generale, adottato e da adottare, nell’obiettivo di riqualificazione di spazi presenti nella zona, destinati, con varie qualifiche, alla socializzazione della cittadinanza: verde, strade, piazze e marciapiedi da un lato, servizi e strutture pubbliche dall’altro. L’intervento, inoltre, si rende particolarmente imprescindibile, trattandosi di una zona trascurata urbanisticamente durante le sue prime edificazioni, ma che avrebbe la capacità invece, se valorizzata adeguatamente, di porgere ai residenti occasioni di svago, apprendimento culturale e luoghi di incontro e socializzazione, tanto al suo interno quanto al suo esterno, in futuri spazi di verde pubblico contiguo ed all’aperto. L’intervento è quindi sinergico nondimeno alle realizzazioni adottate e da adottare della presente Amministrazione Comunale. L’edificio, poi, nel rispetto della normativa vigente, consentirà una facile accessibilità pedonale e veicolare nel raccordo con la viabilità esistente. Descrizione sintetica dell'intervento e delle caratteristiche dell'opera con allegata documentazione di progetto L'ampliamento consiste sia nella realizzazione di altri locali da utilizzare per pubblici servizi, fra cui un ingresso principale dal lato sud, preceduto da una scalinata e patio, atrio, servizi uomini, donne e disabili, guardaroba, una sala principale per conferenze, riunioni, spettacoli, congressi, etc., vani di backstage, rampe per disabili, sia nel riuso e valorizzazione dei vani preesistenti, nell’integrazione di un unico e coeso complesso comunale. La struttura portante sarà, complessivamente, in c.a. Nella progettazione esecutiva verranno illustrati dettagliatamente tutti gli accorgimenti progettuali in fase esecutiva in termini di Risparmio Energetico (DLGS. 19 agosto 2005, n. 192). Si può sinteticamente segnalare che si è cercato di consolidare il concetto di responsabilità ambientale del progetto, grazie anche sia alla entrata in vigore del Dlgs. 192/2005 sulla Certificazione energetica degli edifici, aggiornato con il Dlgs. 311/2006, sia alle ulteriori prescrizioni ed opportunità proposte dalle norme regionali e locali in arrivo. In tal senso ci si è, già in fase di progettazione preliminare, cominciati a confrontarsi con modalità di progettazione dove le problematiche energetiche diventano criteri informatori del progetto, dalle prime fasi di concezione compositiva e tecnologica (dalle concezioni della farma alle strategie impiantistiche, dalle scelte tecnologiche di involucro, alla valutazione delle interazioni con il contesto. Non ci si è pertanto semplicemente affidati ad impianti ad alta efficienza ed all'isolamento termico dell'involucro (muri eccedenti i 35 cm), ma anche, prioristicamente, l'integrazione ad essi di orientamento e forma complessiva dell'edificio. Le pareti verticali interne alla sala verranno dotati di rivestimenti con pannelli fonoassorbenti. anche esteticamente pregievoli e di durata garante tanto nel tempo, quanto nella manutenzione. Le restanti pareti verticali interne ed altre esterne verranno isolate termicamente, intonacate, tinteggiate a calce, esternamente dei colori dello stabile preesistente, sul quale verranno stese nuove mani dello stesso colore. L'area esterna del lotto verrà attrezzata con arredo da giardino e nuove coerenti piantumazioni, per inserire l'intero complesso nei luoghi anche secondo l'aspetto vegetazionale, secondo indicazioni di massima dello schema progettuale incluso nella planimetria esecutiva. La struttura, inoltre, è stata progettata specificatamente per poter rendere possibili, successivamente, forniture ed installazioni per i vari utilizzi richiesti, nei modi più razionali e funzionali per una sala polifunzionale, grazie all’unicità della predisposizione tanto visivo-spaziale, quanto di fono-assorbenza, per usufruire al meglio di impianti (audio, termico, illuminotecnico, etc.), dispositivi (microfonici, videoproiezioni, lavagna luminosa, DVD, etc.) nel corso di convegni, concerti, allestimenti, etc.. Motivazione delle scelte progettuali Fra gli obiettivi precipui delle specificità metodologiche progettuali, ci si è volti nella direzione di un ridisegno dell’assetto complessivo, integrando il precedente fabbricato dell ex-scuola materna con un altro corpo affine, eccetto solo che per forma globale e superficie (l'esistente ha pianta ad elle poligonale, il nuovo rettangolare); questi due, fra loro staccati, ma messi in comunicazione da un prisma che contiene la sala polifunzionale. Un volume centrale quindi (dal quale protendono i primi due affini fra loro e suddescritti) a pianta ovulare sezionata, nella quale si include anche il patio d'ingresso, inserito proprio nell'area piccola dell'ovolo. Il punto di centro della figura suddetta coincide inoltre con quello della sala centrale. Il volume centrale viene ancor più evidenziato dall'esterno, appositamente, come luogo di attività, incontro e partecipazione, anche nell'equilibrio dei principi dell'Architettura Razionalista Italiana, ovvero nell'unione voluta appositamente dal contrasto nella pura plasticità dei volumi e nei rivestimenti di facciata. Si è voluto rafforzare quello che è gia mostrato dal fabbricato del municipio, ovvero che la mentale rappresentazione, dell'ambiente urbano, viene così attuata continuativamente in quello di "città costruita", priva di formali sentimentalismi, ma tesa, piuttosto e senza eccezione, alla concretizzazione di un purissimo, ragionevole assetto ed equilibrio del centro abitato. si è cercato di rivelare, inoltre, fondanti di una parte rimarchevole per il cammino evolutivo dell'architettura, anche nell'azione dispositiva delle destinazioni, ed interessanti gli intenti suggeriti inizialmente dall’attuale giunta municipale, soprattutto per le implicazioni di natura sociale: destinazioni per uso celebrazione, centro di svago e ristoro, per uso di servizi assistenziali, di educazione fisica e culturale, di corsi di formazione e così via dicendo. Così come la già realizzata Sede Municipale, della medesima corrente architettonica, non si rinuncia alle forme classiche e tradizionali. Viene così ad accrescersi, nell'ordinamento dei modelli formali del contesto, un’architettura rivitalizzante, che studia e si esprime in forme architettoniche rigeneranti la classicità nella contemporaneità. Si riesce, in tal modo, grazie ad una attenta e libera rappresentazione della facciata, non più intesa come espressione di ciò che si trova all'interno del fabbricato, bensì come composizione completa in sé, a presentare un linguaggio privo di eccedenze, in una sintassi architettonica sociale e moderna, anche trasversale, lungo luminose organizzazioni compositive di qualità e non solo razionalmente utilitaristiche, ripercorse dai più singolari studi formali dell'architettura, dal dopoguerra ad oggi. Con riferimento agli elementi di linguaggio geometrico di questo contesto, ora intervenendo sulla funzione, sulla funzionalità e sulla percezione dell'impianto da terminare, ora lavorando sugli interstizi e sui vuoti preesistenti, sentiti e percepiti come punti "deboli ed irrealizzati" di una realtà di fatto da riconvertire (ma anche, fuori metafora, di un'altra realtà di fatto, ovvero quella della necessità e della convenienza, oltre che di rivitalizzazione per la vita sociale e culturale dei cittadini) si è potuto mettere in equilibrio l'insieme formale, divenuto così connettivo, rinnovandolo, in modo da consentire L’espressione di un lessico innovativo (pur nella conservazione della tradizione architettonica), per consentire nuove e diverse letture ed utilizzi socio-culturali (pur nella conservazione della tradizione del luogo). In sintesi, il primo volume, oggi esistente, viene inglobato nel complesso della realizzazione finale, medesima azione di plasticità in cui opera il prisma della sala centrale e con cui viene inglobato sul fronte opposto l'altro volume ad esso affine e sopraccitato. Viene espresso un linguaggio che non può tradire le attese, in quanto il vocabolario scelto unisce la logica del segno e tecnologica, modulare e geometrica, del segno e della materia. Si è cercato, inoltre, di mantenere una chiave unitaria, in un realismo che sostiene la dimensione innovativa fino alla coerenza dei linguaggi geometrici di piante ed elevazioni intersecate da tracciati regolatori, utilizzati fino ad oggi dall'architettura classica, e non rispettati, fino ad adesso solo da architetture trasgressive, prive delle nostre radici culturali millenarie. In questa pluralità semplificata di componenti e di parametri, si sono analizzate inevitabilmente, nel nucleo del processo progettuale, tanto le necessità funzionali e rappresentative della Committenza Comunale, quanto le ragioni tecnologiche ed economico-organizzative (non solo in fase di esecuzione dei lavori, ma anche, successivamente, in fase di risparmio energetico, di gestione, di manutenzione). Questo ha consentito di manifestare le giuste istanze dei progettisti verso la Committenza, per la più equilibrata scelta definitiva possibile da realizzare (nell'equilibrio connettivo fra materiali-impianti-dimensioni dell'edificio e possibilità economiche disponibili), una scelta di logica sociale ma anche specialistica, di tipo tanto etico, quanto economico, artistico e scientifico. Pertanto, per concludere questa sintetica descrizione delle motivazioni sulle scelte progettuali, lo stabile viene ad integrarsi per materiali, rapporti formali rispetto alla destinazione, linguaggio visivo stratificato nella consapevolezza della cultura sviluppata e della tradizione locale nazionale, all'ambiente costruito circostante: dalla scuola elementare del lotto adiacente ai fabbricati residenziali dei lotti adiacenti e vicini, fino al Municipio, mostrando, con la dovuta differenziazione di un edificio pubblico, nella forma della sala polifunzionale inserita fra la due volumetrie, di cui una già esistente, il carattere distintivo richiesto dalla tipologia edilizia destinata ad uso pubblico (vedesi ad esempio il costruito della, torre presente nel complesso municipale, anch’esso espressione di una tipologia edilizia dell’Architettura Razionalista Italiana, situato a breve distanza).

Tuesday, December 4, 2012 - 09:53

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